Nulla si cancella.
Chimera della verginità.
Siamo composti da tutto ciò che ci ha ferito, tradito, distratto, azzittito, oppresso, costretto, azzerato poi numerato, appesantito, incasellato, deviato, annebbiato.
Siamo composti da tutto ciò che ci ha accarezzato, baciato, travolto, sfiorato, ammaliato, alleggerito, strutturato poi liberato, formato, rapito, estasiato, incuriosito.
Siamo monadi pluricellulari, multiversi universi.
In tanti lo abbiamo scoperto grazie alla musica. Le Meditazioni Metafisiche volate sul jazz-rock di Caravanserai dei Santana, il respiro degli dei. L’Autobiografia di uno Yogi nella filigrana degli spazi cosmici di Tales From Topographic Oceans degli Yes. E poi George. E Franco.
Il 7 marzo 1952 Paramahansa Yogananda lasciava questo mondo.
Nel celebre libro c’è una foto nell’ashram di Gandhi a Wardha. Tra i due un bambino. Yogananda legge un biglietto. Era il 26 agosto 1935. Lunedì. Il giorno in cui il Mahatma praticava il silenzio.