Un monolite nero.
La presenza è continuità.
Come presentimento, predestinazione, precorrenza.
L’essere nel tempo.
La scarica elettrica di Achille, senza interruzione; senza sospensione.
Altro doveva essere il mio nome. Antichi spettri annidati nel cervelletto decisero diversamente. Etichette apposte con marchio di fuoco, feudalità del controllo. Altro avrebbe dovuto essere, per desiderio di grembo; sfere marziali si imposero.
Scoprire l’eremo a quel nome dedicato, presenza altera di pietra e abeti, ha ricordato che ogni gesto è masso.