Una casa editrice è un organismo complesso che vive di scambi di energia, di giochi di contrappesi per essere nel mercato senza perdere la dimensione artigianale e indipendente – umana, mi verrebbe da dire. Proprio per questo ho affidato i miei ultimi tre lavori, i più importanti a partire dal rinnovamento della scrittura, a Aliberti compagnia editoriale.
Un libro non è solo l’esito di un percorso di studio, è anche la sintesi di esperienze, la concretizzazione di intuizioni. La mutazione di accadimenti in carta e inchiostro. Ieri con Massimo Zamboni e Francesco Aliberti abbiamo steso le basi per un nuovo progetto, al quale teniamo tanto tutti, per diversi e antichi motivi. Inesausti.
Nel frattempo, un potente in bocca al lupo a Caterina Zamboni Russia, che prestissimo debutterà con Aliberti. Eterne primavere partigiane.
ph. Laura Marras