Il primo incanto del Giappone è impalpabile e volatile come un profumo, scriveva.
Padre irlandese, madre greca, nacque a Lefkada (Leucade). Quanta potenza hanno i nomi. Soprattutto per Lafcadio, che per volontà superiore fu battezzato come l’isola natia. Mare ovunque ci si volti, classicità.
Il nome per esteso, che suonava come un poema, era Patricio Lefcadio Tessima Carlos. In Giappone, il suo Giappone padre madre ispiratore ispiratrice sposa, divenne Yakumo Koizumi. Giapponese si fece il suo vedere: come quello di Setsu Koizumi.
Ho trovato una loro foto piena d’amore. Di scoperta adorniana del simile nel dissimile. Pose diverse e distanza, bianco e nero ottocentesco, la colonna floreale, occhi affini, taglio sottile come il loro sussurro. Amore metamorfico, motore di trasformazione, sisma benevolo del cuore. Quello di Lafcadio si placò a Tokyo: era il 26 settembre 1904.
O Barra O Edizioni ha ripubblicato Spigolature nei campi di Buddha (Buddho nell’edizione originale italiana antica):
Per tempi incalcolabili la moltitudine che ora mi compone è stata dispersa e mescolata ad altre diaspore. Che importanza ha, allora, la prossima disintegrazione?