Il libro più piccolo del mondo – anzi della mia libreria – è assai spassoso.
Mi piace l’idea di queste pillole di benessere cartaceo che scompaiono in tasca e ricompaiono quando meno te lo aspetti.
Un paio di euro per un centinaio di righe e un sorriso largo.
Rileggerlo mi ha ricordato quando intervistai il maestro per il mio Battisti: Lucio, Lucio, il rock, il rock. Un’ora al telefono per non dire niente ma che pienezza, con quella erre che sgorgava musica.