Nelle memorie di Adriano la Yourcenar rimandava al cicaleccio fortuito degli uccelli, al remoto contrappeso degli astri. Un invito dinanzi alla falsità dei calcoli e all’esaurirsi del sano filosofare. Aggiungerei il volgersi al suono autentico. È un fatto di fragranza, tipo il pane caldo, o il rosso che stringe il palato.
I collezionisti di brave persone hanno i loro giri d’elezione: ambienti scelti per raccogliere sensazioni, costruire percorsi. Ero dall’amico Mario Manfreda, nella sua tana bianca vinilica. Tra una Joan Baez e un Deep Purple, un Miles Davis e un Battisti americano, spunta fuori Mingus. Edizione argentina, anzi sicamericana, con tanto di annotazioni colorate perché una formazione come quella – Jackie McLean, Pepper Adams, Mal Waldron, e qualcuno diceva che Charlie non swingava abbastanza… – va sottolineata per bene.
Inevitabile far planare Blues & Roots sul piatto. Moanin’ rivela sempre una nuova potenza. Rigenerazione a 33 giri.