Ogni tanto faccio delle passeggiate mattutine tra le note del telefono. Appunti volanti in questo contenitore virtuale, un pulviscolo di frammenti.
Ho ritrovato due righe del 26 ottobre di due anni fa, quando la vita aveva preso da un bel po’ di tempo direzioni diverse. Maurice Blanchot, Lo spazio letterario. L’autore parla di “prensione persecutrice” per indicare quella forza irresistibile che prende la mano e conduce con vigore alla scrittura. Esigenza imperiosa. Credo sia possibile estendere il concetto al microfono, a come attira e trascina quella catena vulcanica di idee e voci che ci spinge a fare radio.
Ieri terza puntata di Radio Città Golf Club, portata a casa anche stavolta senza querela. Ormai più che un tormentone rischia di diventare una profezia che si auto avvera, per la gioia eroica del direttore.
Ancora una volta grazie a chi ci ha ascoltato con attenzione e con tanti sorrisi, un pubblico che aumenta puntata dopo puntata. Grazie ai nostri ospiti Nazzareno Orlando e Fabrizio Coppola – politica, cultura, musica in un abbraccio telefonico – e a Filomena e Giovanna Pia di ASD Volare Benevento, un’intrusione della pallavolo tra le commemorazioni rock di Lynyrd Skynyrd e Tom Petty.
Stasera alle 20.00 la mia Rock City Nights ospita Valerio D’Onofrio con il suo nuovo libro La Musica che Resiste. Proveremo a sfatare il mito della musica buona solo fino al 1976.