Durante le frequentazioni leccesi degli ultimi mesi ho scoperto chiese in pietra, mura porose da accarezzare, angoli nascosti che profumano di antichi passi. Una città d’arte e di incontri nella quale ho incrociato anche un manipolo di fotografi preparati e sensibili. Ad uno di loro ho affidato la sessione di ritratti per il mio prossimo libro; unico indizio: uscirà con Tic Edizioni.
Ero a dir poco imbarazzato ma il luogo – il Convitto Palmieri e le sale della Biblioteca Bernardini – e soprattutto la sua professionalità mi hanno rapidamente tranquillizzato. Si chiama Samuele Vincenti, una parte significativa del suo lavoro è sui social, presto il collettivo di cui fa parte pubblicherà un libro importante; è un artista da seguire perché il suo sguardo, attento a onde, rughe, linee e percorsi, rivela l’antico principio della macchina fotografica come mano tesa.
Mi ha scattato numerose foto, le ultime sono le migliori perchè mi ero del tutto rilassato, ma tra le primissime all’esterno ce ne sono alcune in cui entrambi ci ri-conosciamo, rubate ma autentiche.
[Grazie a Maurizio Giorgino per aver agevolato gli scatti nella location]