Mia nonna materna ogni sera si diceva le orazioni.
Quando poi cominciò a perdere colpi ogni momento divenne buono per quel bisbiglio tutto in latinorum.
Era una sequenza sibilante di esse tipo poeta greco amatoriale che declama Kafavis sottovoce, mista ai ghirigori di Totò con le mani.
Credo che sia anche per questo che ho sempre dato scarso valore alla preghiera. Mi risuonava come un gesto pretenzioso, una pura forma richiedente svuotata da qualsiasi ritualità.
Altro è il praticare il verbo con presenza e consapevolezza.
Scarnare incarnare reincarnare il logos nello stare del Wu Wei.
Ferretti orante antico, tanto contraddittorio quanto coriaceo nella sua difesa.