Non sempre i tastieristi spippolano e smanettano con smania da protagonisti.
Esistono anche musicisti sensibili, che ragionano – e sentono, e suonano – in funzione del brano, che attingono a immaginari e visioni, aprendo nuove porte in chi ascolta.
Uno di questi è Francesco Magnelli.
Dai Litfiba alle Stazioni Lunari, passando per l’irripetibile bellezza dei CSI, Francesco è uomo di musica di lunga esperienza, ma anche di grande generosità. Fu generoso nel raccontarsi durante la serata di Fragori nella mente lo scorso agosto a Zungoli, è stato altrettanto generoso stamane, in una lunga intervista a tema bretone.
Sarà uno dei protagonisti di un nuovo libro al quale sto lavorando con Aliberti. Parola d’ordine: in viaggio.