Il fuoco si cura.
Come la scrittura, la disciplina, la sorellanza.
Nel ventre del camino c’è un equilibrio delicato: incastro di legna che il movimento rianima – non c’è cambiamento senza frizione; un soffio troppo forte potrebbe spegnere la fiamma, uno troppo flebile non ravvivarla dalle braci. Come l’amore, ripetizione di un gesto primigenio, a ritroso fino all’antica ferita. Ricerca di unità.
Il fuoco è un’entità porosa, assorbe, metabolizza, disperde, chiama a raccolta i pensieri parassiti e aiuta a eliminarli. Come la musica. Come questo disco mattutino che ha fugato rimasugli di cibo per la luna. Specchi opposti, cerchi concentrici, strati di chitarre, alito rovente che si fa vampa.