Chissà perchè lasciamo pezzi importanti di noi nei luoghi del passato.
Rosaria ha ritrovato questo cd che ho subito fatto mio, un’ampia parte dei pezzi era in una cassettina antologica targata Mixed By Erry color verdognolo acido, la comprai al mercato del paesello in un lontanissimo martedì sul finire degli anni ’80.
Mi piaceva tanto l’Enzo Avitabile supersoul, all’epoca era unico nel suo genere con quel funky bianco digitale a volte ai confini dell’afrobeat, la infinite guitar pulsante di Piero Gallo e tutto quel fraseggio meticcio fatto di urletti di testa alla James Brown e un impasto nero ciancicato di brother, soul, love, ribell’, t’aggie capit’.
A metà anni ’90 venne in concerto all’università e mi colpì perchè aveva addosso una roba che sembrava un sacco della munnezza col buco per la testa in mezzo. Cantò e suonò il sax con un’intensità bruciante, occhio della tigre e fuoco dalle narici. Quelli della vecchia scuola fanno così, come se fosse l’ultimo concerto della vita.
Ogni tanto mi chiedo perchè non mi stanco mai di ascoltare pezzi come Alta Tensione, Soul Express, Solo e Alzati che è tardi. Li avrò sentiti tremila volte con immutato piacere. Credo che la risposta sia negli antichi adagi dei maestri. Ad esempio Santana: Love Devotion and Surrender. Amore per la musica, devozione all’ascolto, arrendevolezza alla bellezza. O Battiato: tutto l’universo obbedisce all’amore.