The Rhythm Method

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The Rhythm Method (diary): 14 febbraio

Il fuoco si cura. Come la scrittura, la disciplina, la sorellanza. Nel ventre del camino c’è un equilibrio delicato: incastro di legna che il movimento rianima – non c’è cambiamento senza frizione; un soffio troppo forte potrebbe spegnere la fiamma, uno troppo flebile non ravvivarla dalle braci. Come l’amore, ripetizione

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The Rhythm Method (diary): 11 febbraio

Di manuali sullo yoga ne esistono tanti. Molto meglio un racconto, il fermo-immagine da un cammino. La confidenza del respiro che plana come un aliante dentro. Silvio Bernelli un tempo suonava il basso negli Indigesti. Dalla furia hardcore-punk allo scoprirsi con la pratica. Esercizi di consapevolezza.

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The Rhythm Method (diary): 9 febbraio

Quante vite nei passaggi. La saturazione d’essere che rende l’umano sacro esplode nei traslochi. Sono stati di transizione che, se affrontati con presenza, sprigionano rivelazioni. Nell’ultimo da poco concluso, con l’auspicio che sia il definitivo, ho ritrovato una parte importante di me. Cataste di libri fotocopiati da biblioteche di ogni

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The Rhythm Method (diary): 3 febbraio

Sarò ripetitivo, ma la cosa più emozionante degli storytelling con Michele Cortese è l’attenzione del pubblico. A volte non si sente volare una mosca. Non credo sia dovuto alla nostra bravura. E’ vero che dopo anni di mestiere conosciamo i trucchetti ma c’è qualcosa di più sottile, più profondo, che

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The Rhythm Method (diary): 31 gennaio

Nella Strada a senso unico Walter Benjamin scrisse che l’opera è la maschera mortuaria dell’idea. La scintilla originaria abbandona la sua vitalità nel lavoro compiuto, fatto e finito. Sopravvivono cellule di persistenza, incarnate tra le colonne. Chi protegge il Tempio della Musica.  

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The Rhythm Method (diary): 28 gennaio

Grazie. Ieri sera ci siamo davvero emozionati. Teatro Comunale dei Concordi pieno di amici e curiosi, un pianoforte scintillante sul palco, cinque cantautori che fanno parte della nostra memoria, tanti racconti e musica. Grazie al pubblico toscano che con il consueto entusiasmo ha accolto il nostro storytelling, al Teatro dell’Aglio

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The Rhythm Method (diary): 26 gennaio

No, ‘e libri nun ce stanno proprio. Che delusione ieri quando ho scoperto che alla bancarella di via Luca Giordano l’assortimento di Astrolabio Ubaldini e Edizioni Mediterranee non c’è più. L’omino mi ha risposto in modo brusco, come se avesse voluto liberarsi persino dal pensiero di quei libri un po’

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The Rhythm Method (diary): 22 gennaio

Gironzolare nella Scuola di Musica Moderna è un’esperienza sensoriale. Suoni di strumenti sprigionano dalle classi, i corridoi sono ricoperti di foto rock, jazz e blues, icone che fungono da numi tutelari per i ragazzi che studiano. Miles Davis, Chuck Berry, Ian Anderson, Jimmy Page, Howlin Wolf e tanti altri. La

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The Rhythm Method (diary): 20 gennaio

Ci sono artisti con cui senti di avere una profonda confidenza. Non li hai mai conosciuti eppure sei legato alla loro voce d’angelo. Un sottile, tenue ma indissolubile filo di intimità. Ti hanno accompagnato fin da ragazzo, hanno cantato per te. Con te. Sapevano tutto. Per motivi insondabili custodivano dei

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The Rhythm Method (diary): 16 gennaio

Un caro amico libraio che purtroppo non è più tra noi mi chiese: Ma perché i libri di musica hanno le copertine come i dischi? Se avessero una grafica tipo Adelphi venderebbero di meno? Non so ancora rispondere a questa domanda. Nel frattempo si impone un candido – ma tempestoso,

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