The Rhythm Method

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The Rhythm Method (diary): 5 novembre

Bataille diceva che comunicare ferisce o insozza. I recenti giorni di ritiro e studio a Pomaia ci hanno insegnato che esistono strumenti per ripulire la mente, partendo dalla parsimonia della parola e dell’immagine. Ieri sono arrivato a Pordenone travolto da segni, colori e simboli: quelli delle copertine dei 33 giri.

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The Rhythm Method (diary): 11 ottobre

Oggi ho compiuto 48 anni. Un numero importante, anche se i numeri contano poco. Anzi contano il giusto, se li si interpreta in chiave simbolica. Quarantotto suona come una rivoluzione, rimbomba come un grande disordine, e tra le attitudini di chi ha a cuore questo numero c’è la creatività, che

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The Rhythm Method (diary): 3 settembre

Se è vero che abbiamo avuto tanti Battisti (soul, blues, rock, funk, disco, pop), è altrettanto vero che negli anni abbiamo assistito a tante rivisitazioni del suo repertorio. Quella in chiave jazz è cosa piuttosto rara, rarissima addirittura se profumata di latin-swing da big band: il pubblico del Teatro Romano,

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The Rhythm Method (diary): 19 agosto

Il mio vacillante stato di salute si è risollevato grazie all’aerosol marino attivato durante Covergreen. Costa degli Etruschi vs. Broncostenosi con la rigogliosa benedizione tyrrenica di Fufluns. Sono stati giorni preziosi, quelli di San Vincenzo; ottava edizione di Covergreen, tra le più belle dal 2016. È una rassegna che sento

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The Rhythm Method (diary): 3 luglio

«Il nostro modesto referendum (amate più Battisti-Mogol o Battisti-Panella?) si è appena concluso. Elevatissimo numero di votanti e, fino all’ultimo, incertezza sull’esito. Infine, il notaio mi ha consegnato la busta con il verdetto: prevale, di un cicinino, Pasquale Panella». Grazie a Luigi Manconi, che nella puntata 37 del Canzoniere Italiano,

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The Rhythm Method (diary): 20 giugno

Quando si affrontano gli studi battistiani non si può non passare dal librone Lucio Battisti – Discografia Mondiale, che Michele Neri pubblicò con Coniglio Editore nel 2010. E’ un testo di riferimento per la completezza e le connessioni, tra quelli più importanti nella letteratura in materia che conta una cinquantina

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The Rhythm Method (diary): 27 maggio

Non per diletto nè per diporto, ma per studio e investigazione, anzi per ri-cognizione umana e artistica, abbiamo intrapreso un soggiorno marocchino. Ho scattato pochissime foto, precisamente due. Una al portone magnificamente intarsiato di un riad un po’ sgarrupato in pieno deserto, l’altra in questo vicoletto nel dedalo della Medina

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The Rhythm Method (diary): 8 maggio

Il buddhismo e le ciacione. Le parole sono importanti. Credo sia uno dei più sottili insegnamenti del buddhismo, che non pratico da militante ma che seguo alla distanza giusta per simpatizzare, per non farmi travolgere dalla furia tontolona della tifoseria – quella sì, una piaga. Il buddhismo sottolinea l’intensità della

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The Rhythm Method (diary): 30 aprile

La sgargiante giacca floreale di Renato Portolan – che ho ammirato sia in backstage che sul palco – è stata una delle cose più belle di Pensieri, Parole e Musica, lo spettacolo dedicato a Lucio Battisti che abbiamo portato al Teatro Zancanaro di Sacile venerdì 28. Nel corso degli anni

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The Rhythm Method (diary): 26 aprile

Memoria. Fantasia. Ritualità. Consapevolezza. Condivisione. Ecco le parole chiave, le più ricorrenti, pertinenti ed evocative, che abbiamo usato ieri sera. Il 25 aprile celebrato da ANPI Benevento con Solot al Mulino Pacifico è stato memorabile. Grazie al pubblico, che ha seguito con partecipazione emotiva e curiosità una sequenza musicale forse

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