The Rhythm Method

The Rhythm Method (diary): 25 febbraio 2013

A clic can rule the world. Potere degli scatti. Una pagina del mio diario può nascere proprio così: un oggetto, un luogo, una luce o una combinazione di elementi che balzano agli occhi, un clic immediato, un fermo-immagine pieno zeppo di evocazioni, allusioni, rimandi. Spesso questo piccolo spazio di nostalgica

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The Rhythm Method (diary): 18 febbraio 2013

Ora che sono grande, sposato e ho anche una figlia, i miei possono saperlo: da ragazzo ho fatto tanti filoni. Per i lettori non campani: fare filone equivale a fare sega, fughino, fuoco, forca, puffi, insomma bigiare, marinare la scuola. Un’attività che necessita di doti specifiche: la sensibilità giusta nell’individuare

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The Rhythm Method (diary): 9 febbraio 2013

Cortocircuiti della memoria. Adeguatamente stimolata, la nostra capoccia rivela cose incredibili, solleva il tappeto sotto il quale era nascosta da decenni una sensazione, era annidata in attesa di luce una molecola di buio. Ero a zonzo in città alta – quella Bergamo superiore in tanti sensi, dalla quale ho preso

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The Rhythm Method (diary): 30 gennaio 2013

Bob Dylan sindaco di Napoli. E allora? Che c’è di strano? E’ come immaginare ardite ipotesi di fantapolitica con Alemanno sindaco di Roma, Tosi sindaco di Verona, Sgarbi sindaco di Salemi: ogni tanto è così piacevole lasciarsi andare alle fantasie più perverse e maligne. A Robbertino Zimmermànn sinnaco ‘e Napule

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The Rhythm Method (diary): 27 gennaio 2013

“E più lontano vai, sempre meno conosci”. Canzone meravigliosa Visioni, firma di Juri Camisasca e voce di Alice, da sempre interprete perfetta per cantare le scoperte interiori, gli itinerari mistici, le passeggiate ai confini degli scatti di crescita e di conoscenza. Più lontano vai e sempre meno conosci, se poi

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The Rhythm Method (diary): 22 gennaio 2013

– “Si può creare una banana in laboratorio?”. Domanda strana, lo so, me l’ha posta un tipo ancora più strano qualche ora fa, in una fosca e uggiosa serata beneventana. Stavo scappando in radio – come sempre in ritardo e con in mente una galoppante Mela di Odessa degli Area

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The Rhythm Method (diary): 10 gennaio 2013

Come nasce un diario? Così, come ora: da un seme. Quando decisi di aprire questa sezione del sito, dichiaratamente autoreferenziale proprio come il diario segreto di un giovincello, non avevo in mente grandi obiettivi. Molto semplicemente ero alla ricerca di un’altra faccia della mia scrittura, lontana dalla macchina da guerra

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The Rhythm Method (diary): 8 gennaio 2013

“New life starts from every day”. Mia massima del 2013. E per cominciare bene, anche oggi grande musica a colazione: Tàncolnak a kazlak dei Djabe. Quanto ho amato questo disco. Quanto lo amo ancora. Benchè sia un ottimo album, benchè la band sia in stato di grazia, il rock-jazz del

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The Rhythm Method (diary): 1 gennaio 2013

“Nulla accade per caso. Tutto è scritto, dalla grande mappa celeste alla pianta dei piedi. It’s just a matter of Heavy ConneKctions”. Sfogliando a caso il mio ricco blocchetto di appunti crimsoniani e non – proprio quello nel quale il 25 settembre scorso avevo scritto grande così DISCIPLINA – trovo

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The Rhythm Method (diary): 27 dicembre2012

Quant’è difficile essere originali. Se poi abiti in provincia, le cose si mettono maluccio, Piero Chiara e Paolo Conte ne sapevano qualcosa. Solo qui puoi trovare un sorprendente bestiario umano, un aberrante calendario di mostruosità giustificate dall’esigenza insopprimibile di salire alla ribalta, di farsi notare ad ogni costo, di guadagnare

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