The Rhythm Method

Diario

The Rhythm Method (diary): 17 febbraio

Da ragazzetto, quando feci la folgorante scoperta di Abraxas, non immaginavo quante storie ci fossero dietro quel disco. Una delle tante riguarda la lunga coda di Black Magic Woman, che a ben sentire è testa e corpo, pezzo pregiato e tour de force. Si intitolava Gypsy Queen, nei credits c’era

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The Rhythm Method (diary): 16 febbraio

On The One. Play that funky music. Oggi ho trovato Alan Evans in formato Crushed Velvet & The Velveteers, una sorta di gommoso arco costituzionale black che riporta agli ascolti di gioventù, dall’immersione nell’universo Motown alla valanga dei Blues Brothers. Sono quelle cellule formative che ci si porta dietro, con

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The Rhythm Method (diary): 14 febbraio

Voler andare d’accordo con tutti è un affare di cattivo gusto, sottolineava Nietzsche. È un concetto difficile da accettare e assimilare, come il porgere l’altra guancia. Federico lo rinforzava rilanciando l’adagio Pares cum paribus congregantur: le grandezze ai grandi, le profondità ai profondi, le rarità ai rari. Antiche leggi di

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The Rhythm Method (diary): 13 febbraio

13 febbraio. Compleanno di Peter Gabriel (1950), Peter Hook (1956), Henry Rollins (1961). Release day di Strawberry Fields Forever/Penny Lane (1967) e del primo Black Sabbath (1970). Ma oggi si celebra anche il World Radio Day, la Giornata Mondiale della Radio proclamata dall’UNESCO nel 2011. Il tema dell’edizione 2022 è

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The Rhythm Method (diary): 12 febbraio

Anni fa, in una veemente intervista, Gino Strada tuonò: La guerra deve tornare ad essere un tabù! Ci ho pensato spesso a quell’affermazione. A quanto sia insidioso e complesso il rapporto con i totem e i tabù; con i dogma, gli ipse dixit e la fallibilità che è essenza di

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The Rhythm Method (diary): 10 febbraio

Qualche pomeriggio fa alle giostre una mammona roots ingollava birra, southern appalachian redneck. Fender Rhodes fluttuante. Carne e suono, un’onda tremula. Riascolto ‘Nero Assoluto’ di Giovanni Di Domenico. Lassù, girando a sinistra, si sale. Si attraversa un borghetto quasi svuotato, ci si eleva in altura. Cammini analoghi. Ripensando a René

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The Rhythm Method (diary): 9 febbraio

Genova di notte, binario letterario. Una quindicina d’anni fa, quando lasciavo la mia Acqui Terme prendevo spesso il treno notturno da Genova. Non era un giaciglio comodo ma almeno sarei stato immediatamente operativo al mattino. Una sera entrò in cabina un signore distinto, intorno alla sessantina, barba rossiccia tendente al

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The Rhythm Method (diary): 8 febbraio

Un tempo scovai un mazzo di tarocchi liberty. In calce al nono arcano maggiore campeggiava un adagio: il tempo è misurato dalle cadute. Ma il tempo è misurato anche dai ricordi, dalla presenza, dagli ascolti – stamane riscoperta on the road dei Pentagram, trinità oscura doom con Saint Vitus e

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The Rhythm Method (diary): 5 febbraio

Una trentina d’anni fa o giù di lì, nel periodo della Temibile Invasione Toscana di cinema e tivù, c’era un programma di due allegrotti – ignoro chi siano stati, uno lungo l’altro tondo – che andavano a intervistare i loro compagni di merende. Era tutto un fatto di gomitatine e

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The Rhythm Method (diary): 4 febbraio

L’Albero dell’Immagine. In questo periodo di studi su Peter Gabriel, in particolare sul rapporto simbiotico tra suono e visione, Mirco Garavaglia mi comunica di essersi laureato in Scienze dei Beni Culturali. Tesi intrigante – e anche ben fatta, letta e apprezzata: ‘Paul Whitehead, le cover sono opere d’arte’. Relatore il

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