The Rhythm Method

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The Rhythm Method (diary): 12 aprile

Trent’anni fa. È complesso abituarsi all’idea che quel tipo di musica – figlia di una sensibilità, di una cultura, di un tempo e di uno spazio – non ci sia più. Ogni tanto rispolvero vinili consumati e ringrazio chi c’è stato dietro, perché ha ispirato o favorito dei percorsi in

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The Rhythm Method (diary): 11 aprile

Digging In The Dirt. Beat sotterraneo, boato carsico. L’isolamento è infruttifero, l’immersione prelude al parto. L’impercettibile sopracciglio di Eduardo, terremoti lontani. Il giallo di Félix Vallotton tra le ruelle di Cagnes. [Une rue à Cagnes, 1922. Olio su tela, 81 x 65 cm]

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The Rhythm Method (diary): 10 aprile

Ieri pomeriggio ci siamo divertiti nel racconto del fenomeno progressive. Dall’esordio di fuoco dei King Crimson alle geometrie serrate dei Thank You Scientist, abbiamo approfondito origine, sviluppo e affermazione del genere, deviando anche verso l’interpretazione italiana di PFM e Banco. Menzione d’onore per il maestro Giovanni Nazzaro, che ci ha

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The Rhythm Method (diary): 9 aprile

Tra i dischi di Peter Gabriel, Scratch sprigiona un fascino esclusivo. Sarà per la figura di Robert Fripp, perno mobile che tra 1977 e 1978 aleggiava con una pesantissima leggerezza; c’era e deviava, presenziava e depistava. Il secondo atto di Peter; Exposure di Robert; Sacred Songs di Daryl Hall. Triangolazione

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The Rhythm Method (diary): 8 aprile

Un compare smanettone, musicante dalle antiche frequentazioni a 33 giri, mi ha mandato il suo Secret Mighty Stereo Mix di Bonzo’s Montreux . Ha messo le manone nel titanico drum solo del Maestro del Tuono e ne ha tirato fuori una sequenza wagneriana. Lo ascoltavo elettrizzato scendendo dallo scalone di

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The Rhythm Method (diary): 7 aprile

Raccontare e raccontarsi. Stamane bella chiacchierata con l’amico e collega Alfredo Salzano. Palconair di Tv7 mi ha ospitato per conversare su Beatles e Battisti, con una congrua deviazione – prima, durante e dopo la diretta – sulle batterie nel rock, da quella visibile e pittorica di Ringo a quella uggiosa

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The Rhythm Method (diary): 7 aprile

Oggi arriva in libreria Sotto gli occhi dell’agnello di Roberto Calasso. L’offerta sacrificale di Abele era una ripetizione, scrive, la prima ripetizione. Ogni mattina ripetiamo gesti meccanici, da macchine quali siamo – soprattutto al risveglio frenetico. Per rompere questi automatismi bisognerebbe reinventare il rito. Animarlo di consapevolezza. Ogni mattina, prima

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The Rhythm Method (diary): 5 aprile

Oggi tra un Nucleus d’annata – Alley Cat che a mezzo secolo ancora graffia con il suo jazz-funk-jungle – e il nuovo Mask Of Confidence, dal basso plasticoso del compianto Mick Karn a una reinvenzione materica e grumosa, ho appreso che Van Morrison ha in serbo un nuovo disco. Un

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The Rhythm Method (diary): 3 aprile

Tangerine Trees and Marmalade Skies. Nel bel mezzo di un’aspra e tesissima gara di disegno con le cucciole ho improvvisato un albero psichedelico. Venuto fuori dal sonno bestiale, perché nel risveglio chi pensa è l’animale. Sarà stato uno dei piccoli giocattoli di Cocteau, quelli che inventiamo per nascondere il vuoto.

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The Rhythm Method (diary): 29 marzo

Less is more, si diceva. All’italiana – meno è più, meno è meglio – si perde il fascino cosmopolita, esotico, per quanto la contemporaneità abbia bandito ogni ipotesi di esotismo. Apologia del librino. Opulenza di poche, misurate, sorvegliate righe. Una connotazione simbolica potente. Evoca, junghianamente, l’intuizione originaria. Giovedì ne usciranno

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