
The Rhythm Method (diary): 23 maggio
A stanare le radici. A desiderare le costellazioni. A saltellare tra le fortune. A immergersi nel fuoco gotico. A spaziare nel bianco clinico. A illuminarsi di buio.
A stanare le radici. A desiderare le costellazioni. A saltellare tra le fortune. A immergersi nel fuoco gotico. A spaziare nel bianco clinico. A illuminarsi di buio.
Tra un libro e l’altro, una chiacchiera e una dedica, ieri ho visitato una mostra speciale. Si chiama Arte a 33 giri, a cura di Alessandra Mammì e Vincenzo Sanfo: Spazio Musa in Via Consolata 11, fino a settembre. Copertine copertine copertine. Con criterio, direzione, selezione. Un punto di vista
Un parco giochi. Una biblioteca borgesiana moltiplicata enne volte. L’albero della cuccagna o il paese dei balocchi. Un ronzio incessante antimantrico. Una fiera cicciona di pagine inchiostri colori dalla quale si esce a fatica perché leggere è dipendenza sana, santa, benedetta, dissetante, nutriente, orgasmica. Esserci è stato gratificante, come autore
Un sabato italiano. Estate 1983. Sergio Caputo furoreggiava, adoravo quella canzone. La sera si scendeva giù, davanti al portone, con la lucina fioca anni Sessanta. C’erano un po’ di sedie, mia nonna e le signore più anziane si accomodavano, le giovani erano in piedi o accovacciate sullo scalino accanto a
Casa è dove c’è il sorriso. Quanti sorrisi ieri sera a Piombino, dimora volante di vinili e note, ormai da sette fittissimi anni. Abbiamo improvvisato una chiacchierata sulle copertine di Battisti – epoca Mogol, ma scalpito per la Battistata panelliana nei dischi bianchi – avendo come traccia solo la gioia
La devozione alla musica conduce al ringraziamento attraverso la condivisione, l’opera, la messa in circolo del bene. La devozione al maestro conduce all’uccisione. Sono devoto al musicista, non riesco ancora a uccidere il maestro. Credo che il segreto sia nell’unione – musicale e mistica. A un anno dal suo passaggio
Le copertine sono porte. Ingressi su mondi. Per quanto obsoleta, l’idea del disco-esperienza è ancora seducente. L’immagine è il primo passo, la vista il primo senso stuzzicato, poi travolto dal suono e riconquistato in concerto. Sinestesie. A Lucio Battisti è mancata la parte live, dunque album come Amore e non
Le masterclass sulla storia del rock all’Accademia Lizard mi stanno stimolando e divertendo. Tenevo in modo particolare a quella di ieri sul metal. La sfida era sintetizzare in un paio d’ore, con una quindicina di video, un fenomeno ampio e eterogeneo, ricco di risvolti extramusicali e con una miriade di
Sunday Psychedelic Breakfast. Domenica propizia per ragionare su un imminente evento in Casa Naima. Coordinate cosmiche: colori, visioni, espansioni. In memoria di un grande in volo libero.
– Papà mandiamo la foto al maestro Guarnaccia? Avevamo preso una bella abitudine. Le bambine avevano scoperto gli albi bianchi di Matteo Guarnaccia, tutti da riempire di fantasia cromatica. Dopo un’iniziale ritrosia – il bianco è il trampolino ideale per volare con l’immaginazione – avevo concesso l’uso alle cucciole. Federica