The Rhythm Method (diary): 29 dicembre
Dell’ascoltare. Del provare. Del salire. Dell’unire. Dello scendere. Dell’affiorare. Del muovere. Dello svelare. Del proteggere. Del sentire. Del conoscere. Dell’amare. Del percorrere.
Dell’ascoltare. Del provare. Del salire. Dell’unire. Dello scendere. Dell’affiorare. Del muovere. Dello svelare. Del proteggere. Del sentire. Del conoscere. Dell’amare. Del percorrere.
Bruno Lauzi e Bruce Springsteen. Pino Daniele e Pink Floyd. Fred Bongusto e PFM. Accostamenti stridenti, per alcuni quasi blasfemi, che trovano un senso nella narrazione che annoda i fili di vari racconti. Ieri sera abbiamo provato a connettere, guidati dalla potenza simbolica dei vinili, storie, esperienze, avventure tra Italia
Quando si fa parte di questo gruppo sgruppato e sgarrupato, senza rito di iniziazione e senza tessera di iscrizione, congrega di atomi non comunicanti, quella dei lupi solitari sradicati, il natale si presenta sempre come una colossale rottura di balle. Poi quando meno te lo aspetti, ma quando sei già
Un luogo ricco di storia come il Real Sito di Carditello è l’ambiente ideale per i migliori storytelling. A differenza dei nostri spettacoli su Battisti e Beatles, che nonostante la ricercatezza hanno una forza comunicativa maggiore, A National Anthem ha un tratto esoterico al quale tengo molto. Non è solo
Comunicare le cose belle nei giorni simbolici come il Solstizio d’inverno ha un sapore speciale. Tra l’altro ho scoperto che oggi è, in particolare in Canada, l’International Rush Day. Geddy Lee e Alex Lifeson gongolano: non se l’aspettavano, oltre quarant’anni fa, che ogni 21.12 si celebra anche uno dei loro
Ho conosciuto Stefano Causa al Suor Orsola Benincasa, dove insegna, in occasione di un paio di convegni tra musica e identità italiana. Mi colpì il suo parlare finalmente in modo diverso, alternativo alle solite tiritere, di Lucio Battisti. Ma soprattutto rimasi affascinato dalla verve, dal carisma, più in profondità dalla
Tanti anni fa, prima di un incontro con i ragazzi di una scuola media, non ricordo più se a Bergamo o Brescia, la moderatrice mi presentò come uno “che fa tante cose”. All’epoca mi piaceva non solo essere riconosciuto come tale, ma proprio vivere con questo instancabile e multiforme dinamismo.
Oltre vent’anni fa, con il mio antico maestro di giornalismo immaginammo la creazione di un nuovo magazine. Buttammo giù idee su idee per cover story e approfondimenti vari, e il primo che mi venne in mente di intervistare fu Manuel Göttsching. All’epoca ascoltavo a ripetizione Inventions For Electric Guitar, rispondevo
Tanti artisti si sono cimentati con i Tarocchi. Pensiamo a Dalì, Guttuso, Giger, Brauner, Niki de Saint Phalle. Anche il compianto Tom Phillips ha realizzato i suoi. Non un mazzo ma un collage di nove Arcani Maggiori, la cui idea originaria risale all’alba degli anni ’80, quando l’artista si trasferì