Rock italiano

Osanna: ‘Rosso Rock’ (Afrakà)

E reunion fu. Ma c'è reunion e reunion. Pensiamo all'ultima incarnazione dei Van Der Graaf, completamente proiettata verso il nuovo come testimonia il recente album strumentale “ALT”. E in Italia? Dalla seconda metà degli anni '90 i protagonisti del nostro progressive sono tornati in larga parte in azione, tra studi

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Eduardo Vitolo: ‘Sub Terra’ (Tsunami); Diego Nozza: ‘Hard Core’ (Crac)

Underground. Sottoterra. Sub Terra. Per affrontare questo suo nuovo appassionato e curioso studio, Eduardo Vitolo si è lanciato nell'Ade del sottobosco italiano: quello più estremo tra 1977 e 1998, che in ventuno gloriosi e sanguinosi anni ha raccolto apprezzamenti esteri, numeri lusinghieri, autorevolezza postuma. Esplorando varie “scene” (quando il termine

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Artisti Vari: ‘Prog Exhibition 2’ (Immaginifica)

La storia del progressive italiano è costellata di piccoli e grandi festival. Dalla sua nascita, il prog tricolore si è espresso sul palco, da Viareggio al Parco Lambro, dal Be-In a Villa Pamphili: dal vivo sono esplosi gli amori per Jethro Tull, Genesis e Van Der Graaf, dal vivo PFM,

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Ljomi: il nuovo videoclip dei VenaViola!

Lunedì 10 settembre esce il nuovo video della formazione sannita, reduce dal fortunato free download di 'A cosy morning upside down'. Magia, bellezza e malinconia in un lavoro girato tra Salerno e Capaccio Ljomi: l'essenza delle piccole cose nel nuovo video dei VenaViola  

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Master Experience: ‘Billions Of Grains’ (Autoprod.)

C'è qualcosa di anomalo nel debutto dei Master Experience, e risiede nella loro principale influenza e nel lungo lasso di tempo trascorso tra la fondazione e il debutto. Raramente nel panorama prog italiano abbiamo trovato una band così innamorata dei Fates Warning, quelli abrasivi e dinamici di “Disconnected” e “FWX”:

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Il Giardino Onirico: ‘Perigeo’ (Autoprod.)

Se dovessimo tracciare una mappa del prog contemporaneo italiano, dagli anni '90 ad oggi, la quantità di percorsi intrapresi sarebbe davvero notevole. Correnti, sottogeneri, adesioni più o meno dichiarate alla lezione dei maestri, orgogliosi tributi ai tempi che furono, instancabili ricerche di originalità: una costellazione di grandi e piccole band

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Andrea Parentin: ‘Rock Progressivo Italiano. An introduction to Italian Progressive Rock’

Insieme ad Augusto Croce, Andrea Parentin è l'unico “attivista prog” italiano a ragionare e muoversi in termini internazionali. Già columnist di ProgArchives, il cultore triestino ha scelto l'inglese come lingua operativa grazie a due motivazioni forti: la prima riguarda l'esigenza di una circolazione internazionale del proprio lavoro, la seconda è

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