Rock italiano

Europa Minor: i TUGS in concerto al Cavern

Sabato 1 giugno torna dal vivo la rock band livornese, con un concerto “giocato in casa” al Cavern Club. La longeva formazione progressive presenta un’opera rock che sta riscuotendo il favore della critica internazionale Europa Minor: i Tugs in concerto a Livorno!

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Unreal City: ‘La crudeltà di aprile’ (Mirror Records)

Beata gioventù, benedetto l’impeto giovanile, carburante senza esaurimento per la fresca band degli Unreal City. Ma si tratta di slancio puro e appassionato o di zelante “realismo più del re”? I ragazzi sono nel mezzo, tra una travolgente dichiarazione d’amore per il prog italiano degli anni d’oro e un’adesione calligrafica

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Finister: ‘Nothing Is Real’ (Finister)

Giovanissimi e promettenti questi Finister. Peccato che il nome rimandi – creando evidentemente confusione – alla band italiana più importante del nostro new progressive: l'impostazione stilistica invece è meno “conservatrice” e più in linea con l'età della band. Il giovane quartetto fiorentino si presenta bene, con un Ep il cui

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MOLECOLE n. 45: Venua, Rosa Brunello 5tet, Fabrizio Fedele

Chi se ne fotte del tempo, della contemporaneità così rapida e comoda, del digitale che se sbagli cancelli, copi e incolli. Ai Venua piace talmente tanto l'idea di un sound polveroso, demodè e desertico che Blah Blah Blah nasce in pieno regime analogico, bobine, valvole, sudore e sorrisi. Il secondo

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MOLECOLE n. 44: Piero Gallo, Alex Terlizzi, Sebastiano Cascone

Persona discreta e appassionata Piero Gallo. Ti basta rivolgergli uno sguardo durante la Mostra Rock! e fare una chiacchierata con lui in radio per capire quanto coinvolgimento, equilibrio, gioia e misura ci sia in un musicista della sua esperienza. E' con questo bagaglio umano, ancor prima che artistico e musicale,

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Lamanaif: ‘L’uomo infinito’ (Lizard Records)

Musica è teatro. Un motto importante, una chiave di lettura, un orizzonte culturale e artistico, umano ed esistenziale oserei dire, ancor prima che musicale. I Lamanaif si presentano con un disco d'esordio ambizioso, pregno di significati, nel quale la componente teatrale si esprime in una duplice direzione: da un lato

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SoulenginE: ‘Mind Colours’ (MaraCash)

Il primo nome che ti viene in mente sono i Brand X. Perchè i SoulenginE, nel muoversi – agilmente, con classe e senso della direzione – a cavallo tra jazz-rock e progressive, sembrano agganciarsi proprio al patrimonio di Jones e Goodsall. Ma ad ascoltare bene “Mind Colours” scopri che c’è

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