Rock italiano

Aurora Lunare: ‘Aurora Lunare’ (Lizard Records)

Perchè si sceglie il progressive? Perchè si ha voglia di addentrarsi nell’imprevisto, di esplorare nuove ipotesi musicali, di mettere in campo esperienza e cultura, nei casi più opinabili di fare sfoggio di speciali doti da mago dello strumento. Nel caso degli Aurora Lunare, la scelta è dettata da un imperativo

Continua a leggere »

The Natural Mystic: ‘The End’ (autoprod.)

Era il 2006, con curiosità e piacere scoprivo, ascoltavo e riascoltavo il disco d’esordio dei Natural Mystic. Nome di derivazione reggae ma Marley, Tosh e colleghi non sono presenti nelle sonorità della band: la naturale spiritualità alla quale fanno riferimento i NM è quella del miglior rock anni ’60/’70. “Mother

Continua a leggere »

Not A Good Sign: ‘Not A Good Sign’ (Fading Records)

Il progressive italiano funziona meglio nella nostra lingua o in inglese? Vexata quaestio, nata quando PFM, Banco e Orme andavano all’estero, tornata ai tempi del nuovo prog, cantato in larga parte in lingua straniera. Domanda nuovamente attuale facendo un parallelo tra i nuovi album della Coscienza di Zeno e dei

Continua a leggere »

La Coscienza di Zeno: ‘Sensitività (Altrock/Fading)

Probabilmente nessun genere come il progressive ha sintetizzato umori, tensioni e costumi di un’epoca. Il prog-rock e la contemporaneità sono due fenomeni antitetici, tale è la distanza di valori, ritmi e abitudini odierne dal periodo d’oro del prog. Eppure non si contano i gruppi che oggi, a quasi mezzo secolo

Continua a leggere »

Flower Flesh: ‘Duck In The Box’ (Black Widow)

A differenza degli anni ’70, durante i quali il pop italiano era diffuso in più cittadelle, da Milano a Napoli passando per Venezia e Roma, l’attuale progressive nostrano ha un doppio livello di movimento: da un lato la rete, ragnatela virtuale in cui ci si promuove, si condivide, si sperimenta,

Continua a leggere »