Rock italiano

Scherani: ‘Everybody’s Waiting’ (Ams/Btf)

Il rock progressivo italiano non è composto solo dai campioni, dai musicisti più appariscenti sul palco e più prolifici in studio. Ci sono tanti compositori che lavorano in modo defilato, offrendo però dei contributi eccellenti e personali. E’ il caso di Luca Scherani, pianista e tastierista che i cultori delle

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A Berlino va bene: i Digit omaggiano Garbo!

Il 25 aprile Skpmz pubblica il nuovo singolo della giovane band ferrarese: una cover del popolare pezzo new wave di Garbo. Tra le news del quartetto, anche i nuovissimi concerti di maggio a Ferrara e Bologna A Berlino va bene: i Digit omaggiano Garbo!

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Quattro nuovi appuntamenti live di Roberto Scippa!

Quattro imperdibili appuntamenti con la musica del giovane cantautore romano che presenta dal vivo i brani tratti dal suo nuovissimo album: un doppio set, da solo e con band, per raccontare il viaggio tra canzone d’autore, West Coast e qualche inedito in anteprima Roberto Scippa in concerto con ‘Vagando dentro’

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L’Ombra della Sera: ‘L’Ombra della Sera’ (AMS/BTF)

Di tanto in tanto, tra le pieghe più oscure del movimento progressive, spuntano fuori omaggi alla Tv d’antan, a quel bianco e nero statico e teatrale ma così affascinante, che ci catapulta indietro in un’Italia scomparsa, affogata nella volgarità e nella bruttezza. Il progetto Il Segno del Comando fu la

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Moogg: ‘Le ore i giorni gli anni’ (Mellow Records)

Come Liverpool, San Francisco, Detroit e Seattle, Canterbury ha superato la sua condizione di luogo geografico per diventare “luogo dell’anima”, motore propulsivo di buona musica come una novella Agarthi. Lo dimostrano l’attività imperterrita di numerosi suoi rappresentanti storici – dalle incarnazioni dei Soft Machine ai vari ritorni di Kevin Ayers,

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Molecole n. 28: Neo, The Strange Flowers, Don Turbolento

Le definizioni non mi piacciono ma spesso tocca usarle. Servono a “orientare”, a collocare, a individuare in questo mare magno della contemporaneità musicale. Tutto giusto, ma “punk-jazz” o “jazz-core” non mi stanno per niente simpatiche. Soprattutto se si usano per presentare una band del calibro dei Neo. Perchè un notevole

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