Rock internazionale

InVertigo: ‘Veritas’ (Progressive Promotion Records)

A quale generazione siamo arrivati? New-new-new prog? Triple definizioni carpiate a parte, gli InVertigo sono una delle numerosissime formazioni di estrazione regressive che, pur ricorrendo a strumenti comunicativi contemporanei, mostrano un sound orgogliosamente conservatore. In tal senso nulla questio: in tempi di retro-rock se band come Black Keys, Siena Root

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Tinkicker: ‘The playground at the edge of the abyss’ (Mals)

Intrigante e curioso, decisivo negli sviluppi del linguaggio progressive, il concept album nel corso dei decenni ha mostrato grande vitalità ma anche un punto debole: la continua ricorrenza di idee e tematiche, costantemente legate a percorsi di ascesa, caduta e redenzione, da “Tommy” a “Streets” dei Savatage passando per “Ziggy

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Taylor’s Universe: ‘Kind Of Red’ (Marvel Of Beauty)

Era il 1959. Un titolo come “A kind of blue” lasciava presagire una rivoluzione epocale: Miles utilizzava il blu come chiave di lettura di una profondità, di una liquidità, di uno sviluppo oracolare che avrebbero cambiato radicalmente la storia della musica del ‘900. I tempi sono cambiati, di dischi rivoluzionari

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Infront: ‘Inescapable’ (Mals)

Ecco un’altra ottima band dalla Russia, ancora una volta supportata dalla scuderia Mals che, come accadde tra anni ’80 e ’90 con Mellow e Musea, sta dando ampio spazio alle migliori espressioni del linguaggio progressive declinato dai russi. Gli Infront sono già attivi da tempo: nascono nel 2005 con la

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Wally: ‘Montpellier’ (Gonzo Multimedia)

Ricordate i Wally? Si tratta di una rock band inglese tra quelle “più minori” del decennio d’oro, che ebbe però un barlume di notorietà a metà anni ’70. La sponsorizzazione di Bob Harris, il barbuto dj dell’Old Grey Whistle Test, l’arrivo in Atlantic e la produzione di Rick Wakeman, l’apertura

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Quorum: ‘Klubkin’s Voyage’ (Mals)

Tocca ammetterlo: una bella copertina fa tanto. Quando poi si tratta di lavori come il debutto dei Quorum, si rischia persino di dimenticare ingenuità e difetti dell’opera. La copertina di “Klubkin’s Voyage” (realizzata da Victor Manin), oltre all’intento evidente di aprire e racchiudere lo spirito itinerante del concept, riporta alla

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Delusion Squared: ‘II’ (Delusion Squared)

A guardarli, seduti su quel divano in riva al mare in una giornata uggiosa, assomigliano tanto alla miriade di gruppetti indie/alternative/post alla ricerca di se stessi. Ad ascoltarli, sono invece una delle più interessanti nuove proposte arrivate dal nuovo prog europeo negli ultimi tempi. I Delusion Squared sono un trio

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Paidarion: ‘Behind The Curtains’ (Seacrest)

Sempre affascinante il panorama del progressive scandinavo. Tra alti e bassi, cali di ispirazione e blitz fantasiosi, il rock d’arte del Nord Europa offre costantemente delle belle operazioni da parte di vecchie e nuove glorie. I finlandesi Paidarion sono legati a doppio filo agli ottimi Mist Season: il batterista Kimmo

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