Rock internazionale

Taylor’s Universe: ‘Worn Out’ (Marvel Of Beauty)

Che cosa rende così peculiare, distintiva, unica, la discografia di Robin Taylor? La continuità concettuale. La stessa omogeneità di fondo, la stessa provenienza da un’origine comune che alimentava l’opus zappiano, rivive nella poliedrica opera del chitarrista danese, che arriva alla trentesima uscita. Con alcuni distinguo: i dischi a nome Robin

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William Shatner: ‘Ponder The Mystery’ (Cleopatra Records)

La fantascienza e il progressive rock hanno avuto un rapporto di speciale affinità: basta pensare alle ambientazioni suggestive di Yes, Rush, Nektar e Hawkwind per capire come certa letteratura sci-fi abbia influenzato dischi epocali. Dando un’occhiata al chiacchierato ritorno di William Shatner – il celebre capitano Kirk di “Star Trek” –

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Toxic Smile: ‘7’ (Progressive Promotion)

Per quanto mi riguarda, il nuovo progressive tedesco significa High Wheel e Versus X. Due modi diversi di rileggere la tradizione prog, più eclettica, elastica e audace quella dei primi, ortodossa e sinfonica quella di Arno Schafer e soci. Dove si collocano i Toxic Smile? In primis nel largo novero

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Gadi Caplan: ‘Look Back Step forward’ (Caplan)

Nato in Israele e trapiantato a New York, Gadi Caplan è cresciuto studiando pianoforte, si è innamorato della chitarra rock e blues, ha studiato il sitar e la musica indiana, poi jazz e fusion a Berklee mentre ascoltava Pink Floyd e Frank Zappa. Un emblema di eclettismo, come testimonia il

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Sky Architect: ‘A Billion Years Of Solitude’ (Galileo)

Il loro secondo album era stato acclamato dalla stampa specializzata per la qualità delle idee e la bontà del collettivo: gli Sky Architect, non contenti degli ottimi risultati di “A dying man’s hymn”, tornano a due anni di distanza con un disco che perfeziona e definisce la lettura moderna del

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Judy Dyble: ‘Flow And Change’ (Gonzo Multimedia)

Come ci si comporta quando si deve sfornare un nuovo disco dopo un capolavoro? C’è chi si dilegua per qualche anno onde far dimenticare il clamore (per quanto nell’era della rete la memoria globale sia infallibile anche se affollata…), c’è chi – con la naturalezza del genio o gli sforzi

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