Recensioni

Tribraco: ‘Glue’ (Megasound)

Bravi Tribraco. Bravi e con tanta voglia di migliorare. D’altronde già il loro primo disco “Cracking the whip” aveva mostrato una band di sana e robusta costituzione, e questo secondo lavoro “Glue” arriva a completare un percorso difficile, quello di un rock-jazz proposto con fantasia e imprevedibilità. Galeotto è stato

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Anabasis: ‘Back From Being Gone’ (10T Records)

Decisamente in linea con le proposte della 10T Records e in generale con quell’ala “più realista del re” di tanto progressive americano, il disco d’esordio del progetto The Anabasis rimanda inevitabilmente ai peggiori luoghi comuni del progressive. Le suite – anche più di una all’interno dello stesso album – il

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Canada: ‘ReCycled EP’ (MySelf Music)

Non c'era bisogno di una cover dei Rush per capire qual è l'orientamento sonoro dei Canada. Band di lungo corso nel panorama del prog-rock a tinte dure, i Canada sono attivi da anni e solo nell'ultimo biennio sono tornati in azione convinti a farsi sentire in un ambiente che, dalla

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Claudio Rocchi: ‘In alto’ (Cramps Records)

“Per non morire in questi tempi duri / per accordarci prima di suonare”. Sono due tra i più significativi versi di “In alto”, il nuovo album di Claudio Rocchi. Per questa sua quindicesima esperienza discografica, arrivata dopo la prova da regista di “Pedra Mendalza” e una succulenta collaborazione psichedelica con

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Locanda delle Fate: ‘The Missing Fireflies’ (Fading Records)

Locanda delle Fate. Solo dallo scrigno progressive possono uscire quei nomi che ti rabbrividiscono, ti scatenano sensazioni e reminiscenze, ti rigano gli occhi d'emozione. La Locanda è tra questi. Band leggendaria, sound mitico, ultimi fuochi del progressive italiano prima della decadenza. Mettiamo da parte per un momento l'atteggiamento celebrativo e

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Oneira: ‘Natural Prestige’ (Musea Records)

Filippos Gougoumis è un chitarrista greco con un’idea importante: provare ad aggiornare il rock pomposo anni ’70/’80 alla Styx/Rush accentuando l’elemento progressive senza alleggerire durezza e melodia. Per realizzare il suo obiettivo ha costituito il trio Oneira con il tastierista Giampaolo Begnoni e il batterista Erik Spedicato e ha messo

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Profusion: ‘Rewotower’ (Prog Rock Records)

Nomen omen. Chiamandosi Profusion, una band non può che evocare una connessione tra progressive e fusion. Ma probabilmente c'è anche dell'altro: quella “profusione” di suoni a cascata tipica di tante formazioni prog, soprattutto quelle che veleggiano verso il metal e in generale verso l'hard sound. La band senese esprime entrambe

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Europa Minor: il teatro rock dei Tugs

EUROPA MINOR Compagnia Todo Modo Music-all & Tugs 9 dicembre 2011 Fortezza Vecchia Livorno Nobile e puttana. Aristocratica e plebea. Fanciulla e decrepita. Povera vecchia Europa. Guerre e carestie, civiltà e pensiero, investiture e investimenti, cultura e new economy. Sono le contraddizioni di un continente un tempo al centro del

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I Treni all’Alba: ‘2011 A.D.’ (Inri)

Certo che da un disco con titolo “Folk Destroyers” ci si aspetta di tutto. O meglio, la solita zuppa danzereccia da festa della birra con divise popolari o tenute da neo barbari chiome volanti e cd in vendita alla mano. Invece I Treni all'Alba giocano a spiazzare. Conservando dal titolo

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The Nerve Institute: ‘Architect Of Flesh-Density’ (Altrock)

Quanto sono affascinanti questi compositori solitari, one man band e piccole orchestre individuali che si muovono on the border, ai confini tra avanguardia e popular, tra progressive e colta contemporanea. Come Simon Steensland, Robin Taylor e Ant-Bee, Mike Judge si caratterizza per una scrittura gravida di riferimenti (dalla fusion alla

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