Recensioni

La Rua Catalana: ‘La Rua Catalana’ (autoproduzione)

La Rua Catalana è un ensemble beneventano nato a Napoli: mai come questa volta origini geografiche e luogo di fondazione hanno influito nella maturazione del linguaggio. Se da una parte il giovanissimo sestetto è partito da un suono intimista ed elaborato (con un approccio ambizioso tipico di tante formazioni di

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Soul Secret: ‘Closer To Daylight’ (Galileo Records)

Mi trovo sempre in difficoltà con le formazioni progressive metal. A Costo di sembrare superficiale e non professionale, so già in anticipo che finirò il pezzo parlando di una band impersonale, che poco o nulla aggiunge al modello – interpretato in modo a dir poco ortodosso – dei Dream Theater.

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Discipline: ‘To shatter All Accord’ (Strung Out Records)

Croce e delizia degli appassionati, il nuovo progressive sorto dalle ceneri di un’utopia e dalla seconda metà degli anni ’80, ha consegnato alla storia cumuli di derivazioni e prolissità ma anche tante ottime idee, molti dischi eccellenti, un pugno di band capaci di fare bella figura accanto ai giganti del

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Adrian Weiss: ‘Big Time’ (Weiss Music)

Quando si è “più realisti del re” si rischia di suonare vecchi e nostalgici a prescindere dal genere. “Big Time” di Adrian Weiss è un buon esempio di un pezzo di anni ’80 – epoca d’oro dei guitar hero più intrepidi – trasportato nella contemporaneità. Ma per fortuna Weiss ha

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The Hillmen: ‘The Whiskey Mountain Sessions’ (Firepool Records)

Ecco il disco che non ti aspetti. Conosciamo bene il mondo Djam Karet, l’arte dell’improvvisazione sviluppata dalla band californiana in un trentennio di attività, l’imprevedibile atteggiamento di Gayle Ellett e soci di fronte alle possibilità offerte dalla jam, però il progetto Hillmen ha qualcosa in più. Il fattore “stupore”. I

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