Recensioni

Kotebel: ‘Concerto for Piano and Electric Ensemble’ (Musea Records)

Che grande sfida. Consegnare alla contemporaneità – volgare, convulsa, desacralizzata – un’opera d’arte che superi il contingente, che si affranchi dai condizionamenti di un consumo musicale parcellizzato e “liquido”, che ribadisca un ideale forte. Quello di un rock progressivo puro, orgoglioso del suo alto profilo e anche dei suoi difetti

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Lìtai: ‘Lìtai’ (Lizard Records)

Tra i tanti meriti storici della Lizard, c’è stato l’aver seguito, curato e spinto numerose formazioni della Riviera del Brenta: pensiamo al nugolo di gruppi come Spirosfera, Nema Niko, Lingam, Estasia e molti altri. I Lìtai vengono proprio da questo milieu e nel loro disco d’esordio cercano di recuperare il

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Scherani: ‘Everybody’s Waiting’ (Ams/Btf)

Il rock progressivo italiano non è composto solo dai campioni, dai musicisti più appariscenti sul palco e più prolifici in studio. Ci sono tanti compositori che lavorano in modo defilato, offrendo però dei contributi eccellenti e personali. E’ il caso di Luca Scherani, pianista e tastierista che i cultori delle

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Slychosis: ‘Mental Hygiene’ (Mals)

Non ho mai amato questo genere di band, quelle di area new prog indecise, penzoloni tra hard e tentazioni di classifica, però agli Slychosis ho dato una chance. E ho fatto bene, visto che il loro terzo album “Mental Hygiene” è un miglioramento rispetto ai primi due dischi, il debutto

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Dave Willey & Friends: ‘Immeasurable Currents’ (AltRock)

Il taglio che nel corso degli ultimi anni AltRock ha dato alle sue produzioni è prevalentemente strumentale. Spaziando tra le varie direzioni dell’avant-rock, sia esso vicino al rock da camera o all’eredità RIO, l’etichetta milanese ha prediletto progetti concentrati su quelle forme di connessione tra rock e musica colta del

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L’Ombra della Sera: ‘L’Ombra della Sera’ (AMS/BTF)

Di tanto in tanto, tra le pieghe più oscure del movimento progressive, spuntano fuori omaggi alla Tv d’antan, a quel bianco e nero statico e teatrale ma così affascinante, che ci catapulta indietro in un’Italia scomparsa, affogata nella volgarità e nella bruttezza. Il progetto Il Segno del Comando fu la

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Moogg: ‘Le ore i giorni gli anni’ (Mellow Records)

Come Liverpool, San Francisco, Detroit e Seattle, Canterbury ha superato la sua condizione di luogo geografico per diventare “luogo dell’anima”, motore propulsivo di buona musica come una novella Agarthi. Lo dimostrano l’attività imperterrita di numerosi suoi rappresentanti storici – dalle incarnazioni dei Soft Machine ai vari ritorni di Kevin Ayers,

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