Recensioni

Rick Miller: ‘Dark Dreams’ (Mals)

Incredibile Rick Miller. Un disco d’esordio nel 1984, una lunga pausa con un parziale ritorno nel 1998 e poi, dal 2003, un disco all’anno. Fossero album diversi, mutevoli, sorprendenti, la cosa potrebbe suscitare interesse, ma il tenace Miller preferisce concentrarsi su un aspetto preciso – quello del rock sinfonico e

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Reverie: ‘Revado’ (Downbridge)

Oramai attivi da anni, i Reverie consegnano all’ascoltatore una delle più personali prove di interpretazione progressive. La formazione guidata da Valerio Vado ha mutato pelle nel corso del tempo conservando intatti alcuni tratti somatici, divenuti poi chiavi di volta dell’intera proposta artistica. Pensiamo all’inclinazione per l’acustico e l’arrangiamento colto, al

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Vieux Carré: ‘Eteronimie’ (Vieux Carré)

Era il 2006 e furono una bella scoperta: Vieux Carré. Una formazione perugina dedita a un progressive di innovazione e tradizione, in bilico tra la ricerca di una propria personalità e il dovuto rispetto ai grandi del genere, in particolare italiani. A sei anni di distanza, in un panorama musicale

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MOLECOLE n. 30: Black Banana, Kyrie, Verbal

“Black Banana? Aaaahhhhh!”. Non c’è modo migliore per entrare nel mondo rock dei Black Banana: l’urlo di una bambina in apertura di album ci scaraventa in un panorama sonoro in cui totem e tabù tutti rock passano in rassegna pezzo dopo pezzo. Eppure per il loro debutto i Black Banana

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Quasar L. S.: ‘The Dead Dream’ (Lizard Records)

Ricostruire la storia del new progressive in Italia non passa soltanto per vicende strettamente discografiche: ci sono formazioni che hanno vissuto per anni in una sorta di “limbo”, in attesa di tempi migliori, e in cattività hanno scritto, suonato, messo nel cassetto idee, spunti e materiale per interi dischi. Una

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Akt: ‘Blemmebeya’ (Creative Commons)

Progressive e utopia. Altri luoghi e non luoghi sono un tema frequente nel linguaggio prog, tra Gong, Magma, Trip e Rush, isole di niente e orizzonti darwiniani. “Blemmebeya” però supera la logica utopica e con spirito orwelliano mette in musica un’ipotesi vicina, prossima, se non attuale. L’informazione decapita l’essere umano,

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Syndone: ‘La Bella è la Bestia’ (Ams/BTF)

Se volessimo rileggere la storia – intensissima anche se confinata alle dinamiche della nicchia e spesso del revival – del new prog italiano, una delle esperienze più interessanti da analizzare sarebbe quella dei Syndone. La band di Nik Comoglio ha avuto una prima fase negli anni ’90 sotto forma di

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