Recensioni

Luca Pollini: ‘Musica leggera, anni di piombo’ (No Reply)

“I nostri non sono dischi, sono progetti politici”. La celebre affermazione di Demetrio Stratos, manifesto programmatico dell’esperienza Area usato a mo’ di esergo per il nuovo libro di Luca Pollini, è il fil rouge di uno dei decenni più controversi e dibattuti della nostra storia. Agli anni ’70 e alla

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Molecole n. 46: Evasio Muraro, Santo Niente, Bluecacao

Mi piacciono gli artisti che hanno molto da dire, che affidano al disco un microcosmo oceanico, dove superate parole e musica si apre un mondo e le note scorrono lontane, con vita propria. Evasio Muraro (ricordate i Settore Out?) è uno di questi: basta solo maneggiare Scontro tempo (Vololibero) e

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Massimo Cotto: ‘Pleased To Meet You’ (Vololibero Edizioni)

Irresistibile Pleased To Meet You. Le “spigolature pop” di Massimo Cotto sono un piacevole e coinvolgente amarcord, un osservatorio personale e professionale – talvolta privato e affettuosamente nostalgico – direttamente da un’altra epoca e da un altro mondo. Quello di una stampa rock rampante ma appassionata, periferica come quella italiana

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Franco Mussida: ‘La Musica Ignorata’ (Skira Editore)

  Quando ai tempi di Supernatural il redivivo Carlos Santana sosteneva che la sua musica migliorava l’ascoltatore modificandone la struttura molecolare tutti giù a ridere, in primis la stampa che lo sfotteva come fricchettone impenitente. Quando è stato Robert Fripp ad affermare la stessa cosa, con termini diversi ma uguali

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Nanaue: ‘Nanaue’ (Gutemberg Music)

Negli ultimi anni, soprattutto grazie al lavoro con la Maschera di Cera, Matteo Nahum si è fatto stimare come chitarrista dotato di gusto, eleganza, incisività: qualità non sempre presenti nelle folte schiere dei guitar heroes, più attenti alla ginnastica e all’ego che alla qualità e al lavoro d’insieme. Proprio per

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Herd Of Instinct: ‘Conjure’ (Firepool Records)

Alla stasi creativa che ha colpito i Djam Karet negli ultimi tempi risponde il nuovo progetto Herd Of Instinct. Il poliedrico Gayle Ellett da ospite è finalmente coinvolto come tastierista di ruolo nella band di Jason Spradlin (batteria), Mike Davison (chitarre) e Mark Cook (bassi). Insomma un quartetto rock, ma

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Il Giardino Onirico: ‘Complesso K MMXIII’ (Lizard Records)

Avevamo recensito il Giardino Onirico poco tempo fa, all’epoca dell’autoprodotto “Perigeo”, la dignitosa opera prima del sestetto viterbese, che proponeva la propria visione del rock progressivo. Un’idea figlia dell’incontro tra diversi gusti ed influenze ma indicativa di un’adesione alla grande scuola italiana, personalizzata e virata verso il metal.

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Little Atlas: ‘Automatic Day’ (10T Records)

Come si traduce in linguaggio progressive lo stereotipo – molto cinematografico – dell’americano “awanagana”, faccione squadrato, sorriso ammiccante e aria piaciona da simpatica canaglia? Basta ascoltare Rocket Scientist e Erik Norlander, le produzioni 10T e PRR, il metal prog e certi Spock’s Beard, a volte i Magellan, per rendersene conto:

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