Progressive

L’Ombra della Sera: ‘L’Ombra della Sera’ (AMS/BTF)

Di tanto in tanto, tra le pieghe più oscure del movimento progressive, spuntano fuori omaggi alla Tv d’antan, a quel bianco e nero statico e teatrale ma così affascinante, che ci catapulta indietro in un’Italia scomparsa, affogata nella volgarità e nella bruttezza. Il progetto Il Segno del Comando fu la

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Moogg: ‘Le ore i giorni gli anni’ (Mellow Records)

Come Liverpool, San Francisco, Detroit e Seattle, Canterbury ha superato la sua condizione di luogo geografico per diventare “luogo dell’anima”, motore propulsivo di buona musica come una novella Agarthi. Lo dimostrano l’attività imperterrita di numerosi suoi rappresentanti storici – dalle incarnazioni dei Soft Machine ai vari ritorni di Kevin Ayers,

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InVertigo: ‘Veritas’ (Progressive Promotion Records)

A quale generazione siamo arrivati? New-new-new prog? Triple definizioni carpiate a parte, gli InVertigo sono una delle numerosissime formazioni di estrazione regressive che, pur ricorrendo a strumenti comunicativi contemporanei, mostrano un sound orgogliosamente conservatore. In tal senso nulla questio: in tempi di retro-rock se band come Black Keys, Siena Root

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StereoKimono: ‘Intergalactic Art Café’ (Immaginifica)

Quando è stata annunciata la partecipazione degli StereoKimono alla seconda Prog Exhibition lo scorso novembre, gli amanti di questa band hanno sperato sempre di più in un ritorno in studio dopo nove anni di assenza. Puntualissima la nuova pubblicazione, questo “Intergalactic Art Café” che conferma non solo il buon rapporto

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Phoenix Again: ‘ThreeFour’ (Ams/BTF)

Se è vero che la fenice risorge dalle proprie ceneri, da una band con questo nome non ci si può non attendere una rinascita. Con la sigla Pheonix Again si fa risentire una delle più misconoscuite ma seminali formazioni del new progressive italiano. I Phoenix nacquero a Brescia nel 1981,

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Quorum: ‘Klubkin’s Voyage’ (Mals)

Tocca ammetterlo: una bella copertina fa tanto. Quando poi si tratta di lavori come il debutto dei Quorum, si rischia persino di dimenticare ingenuità e difetti dell’opera. La copertina di “Klubkin’s Voyage” (realizzata da Victor Manin), oltre all’intento evidente di aprire e racchiudere lo spirito itinerante del concept, riporta alla

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Arturo Stàlteri: ‘Flowers 2’ (Felmay)

Arturo Stàlteri ha perfettamente incarnato il ruolo, la tensione artistica, la preparazione e gli orizzonti culturali del musicista progressive. Pur essendo uscito da questa corrente da tempo, il pianista romano espresse negli anni ’70 con i Pierrot Lunaire una compiuta connessione tra diverse anime musicali. Anche la sua attività solista,

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Delusion Squared: ‘II’ (Delusion Squared)

A guardarli, seduti su quel divano in riva al mare in una giornata uggiosa, assomigliano tanto alla miriade di gruppetti indie/alternative/post alla ricerca di se stessi. Ad ascoltarli, sono invece una delle più interessanti nuove proposte arrivate dal nuovo prog europeo negli ultimi tempi. I Delusion Squared sono un trio

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Sithonia: ‘La soluzione semplice’ (Lizard Records)

Al sentire pronunciare il nome Sithonia, gli appassionati di viaggi e geografie penseranno all’antica Grecia, alla penisola calcidica e alle meraviglie del Mare Egeo. Da par loro, il cultori del progressive non penseranno certo a una vacanza mediterranea ma a uno dei gruppi più interessanti della prima ondata new prog

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