Progressive

Gandalf’s Project: ‘Insights’ (Mellow Records)

Era il 2009: l'allora ventitreenne Marco Chiappini pubblicava il primo demo-cd della sua creatura Gandalf's Project. A tre anni di distanza, con il supporto di Mellow Records, il progetto di Gandalf vede la sua prima uscita “ufficiale” con “Insights”. Il titolo indica chiaramente la direzione e l'approccio, quasi inesorabili per

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Galahad: ‘Battle Scars’ (Avalon Records)

Galahad. Un nome del genere non può non risvegliare sopite passioni nei prog lovers che videro nella band inglese – come in Marillion, Twelfth Night e IQ – la speranza per un ritorno in grande stile della tradizione prog britannica. Attivi dalla seconda metà degli anni '80, i Galahad debuttarono

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Zero The Hero: ‘Horror Vacui’ (Mellow Records)

Con un nome del genere non ci sono grossi dubbi sull'ispirazione che anima il poliedrico Carlo Barreca. Bassista genovese già attivo con gli eccentrici Fungus, Carlo ha dismesso i panni da uomo di gruppo: si è chiuso in studio e, divenuto Zero The Hero, ha lavorato per sovrapposizione, per aggiunta,

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Cucamonga: ‘Alter Huevo’ (AltrOck Productions)

Luoghi e musica. Citi Canterbury e ti viene in mente un suono e uno spirito, pensi a Seattle e partono riffoni slabbrati, Liverpool e capelli a caschetto al suono del Mersey Beat, Chicago e il vigore elettrico della Chess. Ma Cucamonga evoca un baffone, un'attitudine irriverente, una maestria musicale senza

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Syne: ‘Boundaries of hope’ (Syne)

Con buona pace dei puristi, negli ultimi anni il termine “progressive” è stato spesso utilizzato per gruppi (e spesso dai gruppi stessi) come Tool, Opeth, Ulver e via discorrendo. Formazioni attigue al metal o all’hardcore evoluto, che non propongono un discorso aderente ai canoni del prog storico ma che sicuramente

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FEM Prog Band: ‘Epsilon’ (Auditoria Records)

Una bella storia, quella della FEM Prog Band. Già il nome Forza Elettro Motrice la dice lunga sull’energia che i ragazzi infondono nella loro attività: il resto è una vicenda giovane, nata nel 2007 e passata da un lavoro di cover anni ’70 alla ricerca di una propria personalità.

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Inner Ear Brigade: ‘Rainbro’ (AltrOck Productions)

Che grande nome Inner Ear Brigade. Di “brigatista” però c’è ben poco, se ci riferiamo a un’indole guerrigliera e aggressiva. Anzi, la formazione californiana, nuovo fiore all’occhiello della nostrana AltrOck, si ispira a quella visione “aurea” del progressive storico che non conosce confusione e irregolarità ma equilibrio e visione “orchestrale”.

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Rick Miller: ‘Dark Dreams’ (Mals)

Incredibile Rick Miller. Un disco d’esordio nel 1984, una lunga pausa con un parziale ritorno nel 1998 e poi, dal 2003, un disco all’anno. Fossero album diversi, mutevoli, sorprendenti, la cosa potrebbe suscitare interesse, ma il tenace Miller preferisce concentrarsi su un aspetto preciso – quello del rock sinfonico e

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Reverie: ‘Revado’ (Downbridge)

Oramai attivi da anni, i Reverie consegnano all’ascoltatore una delle più personali prove di interpretazione progressive. La formazione guidata da Valerio Vado ha mutato pelle nel corso del tempo conservando intatti alcuni tratti somatici, divenuti poi chiavi di volta dell’intera proposta artistica. Pensiamo all’inclinazione per l’acustico e l’arrangiamento colto, al

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