‘Cotto e suonato’ su Illimitarte
Mauro Boccuni, prezioso giornalista musicale e autore della rubrica Dipende… l’arte di essere indipendenti sul sito Illimitarte, ha recensito il mio libro Cotto e suonato (Aereostella).
Mauro Boccuni, prezioso giornalista musicale e autore della rubrica Dipende… l’arte di essere indipendenti sul sito Illimitarte, ha recensito il mio libro Cotto e suonato (Aereostella).
Una mia recensione di Antiqua, il nuovo disco di Cristiano Roversi, è sul mensile Audio Review, numero 338 – dicembre 2012.
Durante questo mese di dicembre 2012 ho inaugurato una nuova collaborazione: mi occupo di progressive e dintorni per la storica testata Audio Review.
Quando si vive nella musica, quando la propria vita è scandita dalle uscite discografiche e dai concerti, può capitare che una reunion o un comeback scatenino strani meccanismi spaziotemporali. Un nuovo disco degli Echolyn, “la” formazione progressive dell’ultimo ventennio, ha questo potere, soprattutto dopo sette anni di silenzio. Era il
Una mia recensione di Attosecondo, il disco del ritorno degli Alphataurus, è apparsa sul mensile Jam, numero di dicembre 2012.
Una mia recensione su Live at The NEC, il nuovo box di Anderson Bruford Wakeman Howe, è apparsa sul mensile Jam, numero di dicembre 2012.
A differenza di altri generi o correnti, lo space rock – come il doom, lo stoner e certo indie – ha geneticamente impressa in sè una staticità di fondo. Basta pensare alle discografie di band pur leggendarie come Hawkwind e Ozric Tentacles per capire quanto possa essere limitato tale schema.
Gioventù progressive all’assalto! E’ la volta dei Marchesi Scamorza, un nome bislacco – decisamente in linea con la grande tradizione del nostro prog – dietro il quale si cela un’agguerrita formazione ferrarese, nata da qualche anno e subito giunta al sospirato full-lenght. Mentre una larga fetta del rock contemporaneo italiano
Alberto Rigoni è uno dei talenti italiani più interessanti e prolifici degli ultimi anni. Inoltre ha una marcia in più: è uno dei pochi ad essere partito dal culto sfrenato per i Dream Theater e arrivato a un’ipotesi di progressive-fusion a tinte hard, finalmente sganciata da paragoni scomodi e ingombranti
Interpretazione o conservazione? Personalizzazione o fedeltà? Interrogativi costanti quando ci si avvicina a un tribute-album, soprattutto quando oggetto dell’omaggio è una band celebre come i Pink Floyd. Facciamo un esempio: Mondo Naif e Fabio Zuffanti. La versione di “Have a cigar” proposta dai primi è un esempio di stoner deviato,