Progressive

Aurora Lunare: ‘Aurora Lunare’ (Lizard Records)

Perchè si sceglie il progressive? Perchè si ha voglia di addentrarsi nell’imprevisto, di esplorare nuove ipotesi musicali, di mettere in campo esperienza e cultura, nei casi più opinabili di fare sfoggio di speciali doti da mago dello strumento. Nel caso degli Aurora Lunare, la scelta è dettata da un imperativo

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The Natural Mystic: ‘The End’ (autoprod.)

Era il 2006, con curiosità e piacere scoprivo, ascoltavo e riascoltavo il disco d’esordio dei Natural Mystic. Nome di derivazione reggae ma Marley, Tosh e colleghi non sono presenti nelle sonorità della band: la naturale spiritualità alla quale fanno riferimento i NM è quella del miglior rock anni ’60/’70. “Mother

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Not A Good Sign: ‘Not A Good Sign’ (Fading Records)

Il progressive italiano funziona meglio nella nostra lingua o in inglese? Vexata quaestio, nata quando PFM, Banco e Orme andavano all’estero, tornata ai tempi del nuovo prog, cantato in larga parte in lingua straniera. Domanda nuovamente attuale facendo un parallelo tra i nuovi album della Coscienza di Zeno e dei

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William Shatner: ‘Ponder The Mystery’ (Cleopatra Records)

La fantascienza e il progressive rock hanno avuto un rapporto di speciale affinità: basta pensare alle ambientazioni suggestive di Yes, Rush, Nektar e Hawkwind per capire come certa letteratura sci-fi abbia influenzato dischi epocali. Dando un’occhiata al chiacchierato ritorno di William Shatner – il celebre capitano Kirk di “Star Trek” –

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Toxic Smile: ‘7’ (Progressive Promotion)

Per quanto mi riguarda, il nuovo progressive tedesco significa High Wheel e Versus X. Due modi diversi di rileggere la tradizione prog, più eclettica, elastica e audace quella dei primi, ortodossa e sinfonica quella di Arno Schafer e soci. Dove si collocano i Toxic Smile? In primis nel largo novero

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La Coscienza di Zeno: ‘Sensitività (Altrock/Fading)

Probabilmente nessun genere come il progressive ha sintetizzato umori, tensioni e costumi di un’epoca. Il prog-rock e la contemporaneità sono due fenomeni antitetici, tale è la distanza di valori, ritmi e abitudini odierne dal periodo d’oro del prog. Eppure non si contano i gruppi che oggi, a quasi mezzo secolo

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Sky Architect: ‘A Billion Years Of Solitude’ (Galileo)

Il loro secondo album era stato acclamato dalla stampa specializzata per la qualità delle idee e la bontà del collettivo: gli Sky Architect, non contenti degli ottimi risultati di “A dying man’s hymn”, tornano a due anni di distanza con un disco che perfeziona e definisce la lettura moderna del

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Osada Vida: ‘Particles’ (Metal Mind)

La storia del progressive ci insegna, fin dalla sua nascita, che tale genere è un insieme di particelle. Talvolta alcune sono più ingombranti, grossolane e fuse con minor raffinatezza: è il caso del prog metal, frutto di un accostamento tra generi che solo con i padri fondatori ha avuto una

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