Progressive

Psicosuono: ‘Eta Carinae’ (Psicosuono)

Bravi Psicosuono. Chi ci segue ricorderà sicuramente questa giovane band lombarda, attiva da un decennio e caratterizzata da un’idea ampia e brillante di sound rock: se nel disco d’esordio si evinceva una matrice floydiana piuttosto nitida, affiancata a un recupero di certo rock italiano alla Litfiba/Timoria, con il secondo album

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Fromuz: ‘Sodom And Gomorrah’ (10T records)

E anche per i Fromuz arriva l’opera rock. Roba importante, dedicata a uno dei più significativi episodi biblici, quello di Sodoma e Gomorra. Non passa inosservata una dicitura in copertina, “Music by Albert Khalmurzaev”: il tastierista dell’apprezzata prog band uzbeka è infatti l’autore della musica dell’opera, originariamente una colonna sonora

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Nemo: ‘Le Ver Dans Le Fruit’ (Quadrifonic)

Senza clamori, senza grandi campagne mediatiche, ma affidandosi soltanto alle proprie capacità e a una sequenza di dischi in crescendo, i Nemo sono diventati una delle più interessanti realtà del prog-rock europeo. La band francese ha progressivamente affinato la propria cifra stilistica, superando la derivazione Marillion e puntando sempre di

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Sarastro Blake: ‘New Progmantics’ (Mentalchemy Records)

Una delle più radicate abitudini del prog contemporaneo è la creazione di supergruppi ad hoc – come sta accadendo in casa Cleopatra tramite l’iperattivo Billy Sherwood – insieme al coinvolgimento di special guest che facciano da specchietto per le allodole. A questa modalità non si sottrae neanche il side project

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Pandora: ‘Alibi Filosofico’ (BTF)

Il terzo album è un passaggio delicatissimo nella storia di un gruppo, soprattutto nel filone progressive, che ha codificato anche un certo susseguirsi discografico. Se il disco d’esordio sprigiona senza limiti tutto il potenziale compositivo e il seguente approfondisce quanto presentato nel debutto, il terzo è l’occasione importante per ribadire

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Dodo Verdict: ‘Dodo Verdict’ (autoprod.)

Se il vecchio progressive è stato un’anomalia storica rispetto all’estetica rock americana, se il nuovo prog è un anacronismo rispetto ai tempi e ai costumi della contemporaneità, c’è chi in questo ambiente accentua ancora di più la propria diversità. Pensiamo ai Dodo Verdict: una formazione sui generis perchè strutturata a

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Unwise: ‘One’ (Unwise)

C’è un interstizio, sottile e ombroso, nel quale pochi gruppi sono entrati e ne sono usciti a testa alta: quell’anfratto nel quale metal, prog e AOR si sono fusi, lasciando intravedere – per un attimo – splendidi panorami sonori. Queensryche, Fates Warning e per certi versi i seminali Crimson Glory

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Aurora Lunare: ‘Aurora Lunare’ (Lizard Records)

Perchè si sceglie il progressive? Perchè si ha voglia di addentrarsi nell’imprevisto, di esplorare nuove ipotesi musicali, di mettere in campo esperienza e cultura, nei casi più opinabili di fare sfoggio di speciali doti da mago dello strumento. Nel caso degli Aurora Lunare, la scelta è dettata da un imperativo

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The Natural Mystic: ‘The End’ (autoprod.)

Era il 2006, con curiosità e piacere scoprivo, ascoltavo e riascoltavo il disco d’esordio dei Natural Mystic. Nome di derivazione reggae ma Marley, Tosh e colleghi non sono presenti nelle sonorità della band: la naturale spiritualità alla quale fanno riferimento i NM è quella del miglior rock anni ’60/’70. “Mother

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