Progressive

Magenta: ‘The Twenty Seven Club’ (Tigermoth Records)

Il progressive rock ha da sempre avuto nella grandiosità delle intenzioni e dei risultati il principale elemento costitutivo, prova ne sono le suite e i concept album con i quali il genere ha cercato di nobilitare il rock, candidandosi come corrente colta, aristocratica ed evoluta. Nella maggior parte dei casi

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Fatal Fusion: ‘The Ancient Tale’ (Karisma Records)

Una copertina del genere – una leggiadra vestale con diadema lunare che, tra le nubi, affronta impavida un carro di tempestosi puledri – rimanda inesorabilmente al fantasy metal più ruspante; un nome del genere potrebbe essere candidato senza problemi agli Oscar dei monicker più improbabili; un titolo come “The ancient

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D’Accord :’III’ (Karisma Records)

Artwork mistico-psichedelico e provenienza geografica la dicono lunga. I norvegesi D’Accord attingono a piene mani dal mondo sotterraneo del primo prog britannico, da Gnidrolog e Cressida, da Gracious e Spring, confezionando un terzo disco deciso e sentito. Chi li segue da un po’ di tempo ha ben chiara la situazione:

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Taproban: ‘Strigma’ (Musea Records)

“Buone cose di pessimo gusto”. Credo che la definizione di kitsch più efficace sia proprio quella di Guido Gozzano, che consapevolmente o meno è stata accostata tante volte ai gruppi progressive, in particolare quelli delle generazioni più recenti. Non che i Taproban siano kitsch, ma l’estetica rock dal post-punk in

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Secret Tales: ‘L’antico regno’ (Black Widow)

Quando mi occupo di Black Widow, finisco inevitabilmente col parlare di “Black Widow sound”. Come accaduto con le grandi etichette del passato, dalla Motown alla Vertigo, il lavoro dietro alla selezione e alla cura di una scuderia è preciso, meticoloso: BWR da anni si occupa di un lotto di artisti

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Conqueror: ‘Stems’ (Ma.Ra.Cash)

The everchanging Conqueror. I ragazzi siciliani, ormai attivi da un ventennio, sono tra i pochi ad aver coniugato l’istanza prima del progressive – il cambiamento, l’evoluzione, la progressione – con l’esigenza di non snaturare la propria proposta conservandone immutati i tratti somatici. La loro discografia, giunta al quinto titolo, è

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