jazz-rock

Walter Marocchi Mala Hierba: ‘Alisachni’ (Working Bee)

Colpa di “Apolide”. In quell’attacco che dichiara un’adesione al jazz-rock, in quell’unisono sax/chitarra che rimanda inevitabilmente alla lezione del Perigeo, c’è solo una parte del mondo sonoro esplorato da Walter Marocchi nel suo nuovo disco. Mai come questa volta il suo progetto Mala Hierba – forse sarebbe meglio considerarlo una

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Area: ‘Live 2012’ (Art Up Art)

“Noi non siamo tornati e non ci siamo riuniti. Noi ‘siamo’ gli Area“. Dichiarazione orgogliosa, quella di Patrizio Fariselli, che in un momento storico di reunion in tutte le salse ci tiene a precisare la continuità temporale con l’epoca d’oro e soprattutto l’alterità degli Area rispetto a colleghi di ogni

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douBt: ‘Mercy, Pity, Peace & Love’ (Moonjune)

Un concept album strumentale? Idea originale vista l’assenza di uno spunto narrativo che faccia da collante testuale. La proposta arriva dai douBt, formazione della scuderia Moojune attesa al varco dopo l’ottimo esordio “Never Pet A Burning Dog”. Per il debutto del 2010 il trio si chiuse negli Electromantic Studios di

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Tohpati Bertiga: ‘Riot’ (Moonjune Records)

Se dovessimo cercare una “next big country” della musica “altra”, questa sarebbe sicuramente l’Indonesia. In particolare in campo progressive/fusion, la nazione di Giacarta ha offerto nel corso degli anni numerose realtà di notevole interesse, rimaste nascoste e scoperte solo da pochi appassionati sparsi in tutto il mondo. Pensiamo a nomi

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23 ottobre: il TrentinoInJazz 2012 si apre con YUGEN!

Martedì 23 ottobre 2012 a Trento il concerto dell’eccentrica formazione avant-rock. Autentico protag cheap propecia onista internazionale del rock di confine, l’ensemble milanese inaugura la seconda fase della rassegna jazz La prima data autunnale di TrentinoInJazz 2012: Yugen!

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Nohaybandatrio: ‘Nohaybandatrio’ (Megasound)

Quando Peter Gabriel dichiarò che il progressive aveva perso di vista la componente del ritmo e della fisicità colse un elemento cruciale, una 'diminutio' che ancora oggi colpisce moltissime formazioni di area prog. Memori di tale lezione, i Nohaybandatrio puntano tutto sull'impatto, sulle sfuriate della cultura hardcore così care ai

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Cucamonga: ‘Alter Huevo’ (AltrOck Productions)

Luoghi e musica. Citi Canterbury e ti viene in mente un suono e uno spirito, pensi a Seattle e partono riffoni slabbrati, Liverpool e capelli a caschetto al suono del Mersey Beat, Chicago e il vigore elettrico della Chess. Ma Cucamonga evoca un baffone, un'attitudine irriverente, una maestria musicale senza

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Taylor’s Universe: ‘Kind Of Red’ (Marvel Of Beauty)

Era il 1959. Un titolo come “A kind of blue” lasciava presagire una rivoluzione epocale: Miles utilizzava il blu come chiave di lettura di una profondità, di una liquidità, di uno sviluppo oracolare che avrebbero cambiato radicalmente la storia della musica del ‘900. I tempi sono cambiati, di dischi rivoluzionari

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Slivovitz: ‘Bani Ahead’ (Moonjune)

Sarà la lunga ombra di Carosone o l’influenza di Pino Daniele, ma le formazioni napoletane hanno una confidenza quasi “eccessiva” con il jazz e in particolare con le derivazioni fusion. E’ un caso più unico che raro in Italia e meriterebbe un’approfondita riflessione sociologica e culturale, ancor prima che musicale.

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