Noam Chomsky è morto, poi è risorto. Vediamo che succederà a James Chance. Agitazione nel mondo dei necrologi social, regno dell’istantaneità. Uomini che vissero due volte, un tema intriganti per la fantascienza d’antan. Ascoltavo molto i concept distopici, quelli che usavano mondi paralleli per mettere alla berlina il presente. Ad
Dark Side is not my cup of tea. Ho sempre preferito i paesaggi senza confini di Meddle o la rabbia distopica di Animals. Va da sè The Piper, perchè il primo album dei Pink Floyd abita un mondo a parte. Però il disco del 1973 ha una marcia in più:
Ieri pomeriggio Federica ha partecipato con il suo violino al concerto delle prime e seconde medie. Dopo il camaleontico filotto Bennato-Conte-Šostakovič-Theme from New York, New York è saltata fuori una versione di Tenth Avenue Freeze-Out di Bruce Springsteen per coro e orchestra scolastica. Eleonora si è addormentata sulla seggiola accanto,
Una ventina d’anni fa o giù di lì, quando la carta vendeva ancora e non erano abbondanti le tesi di laurea spacciate per libri (o i libri con la consistenza di tesine), organizzai un ciclo di incontri musical-letterari in una bella e ricca libreria indipendente di Campobasso. Si chiamava Libri
Una volta ebbi una discussione con un sedicente esperto musicale, secondo il quale è vero, è solo rock ‘n’ roll, o meglio è solo musica e guai a parlare di altro. Niente politica, sesso, arte, costume, letture, società, droghe, poesia. Solo musica. E dire che discutevamo di David Bowie, che
Ai tempi della gloria cartacea, Jam era un mensile dedicato al rock dell’era classica ma mai distante dal contemporaneo, una relazione col proprio tempo lontana ma contestualmente aderente. L’intempestivo e l’inattuale, per citare Nietzsche via Agamben. Il magazine diretto da Ezio Guaitamacchi proponeva spesso delle splendide cover story sul rock
Quando scrissi il mio primo libro su Lucio Battisti, incentrato sulla vicenda del disco Amore e non amore, la cosa più divertente fu il capitolo sulla censura musicale in Italia. Un argomento troppo succulento, al quale dedicai un intero capitolo, consapevole che sarei andato fuori tema, ma poco importava. Facevano
Preso da faccende altre ho dimenticato l’intervista del mercoledì su Jam. È stata una piacevole conversazione con un ragazzo che conobbi un po’ di anni fa, dopo tante chiacchierate e anche una collaborazione con la sua Radio Cernusco Stereo. Ci vedemmo a Milano dopo uno splendido incontro sugli Area in
Nell’autunno del 2012, un anno prima che terminasse la gloriosa avventura in edicola di Jam, Federico Guglielmi mi propose di partecipare allo spazio delle recensioni in AUDIOreview. Non potevo non accettare, anche perchè la squadra di firme era ed è a dir poco prestigiosa – penso ad es. a Aldo
Se è vero che ognuno ha i suoi peccati di gioventù, i suoi scheletri nell’armadio, per quanto mi riguarda il rock progressivo è stato un antico e nobile guilty pleasure, che nel tempo ha esaurito la sua presenza tra i miei ascolti. Col passare degli anni riesco a mettere su