Donato Zoppo

Arabs In Aspic: ‘Pictures Of A Dream’ (Black Widow)

Nella musica degli Arabs In Aspic tutto concorre a suggerire quella che Elémire Zolla chiamava “esperienza metafisica”: in particolare in questo nuovo album, la pluralità di segnali favorisce l’abbandono dopo aver rievocato il clima di un sogno. Il titolo “Pictures of a dream”, la copertina in pieno stile lisergico fitta

Continua a leggere »

Unreal City: ‘La crudeltà di aprile’ (Mirror Records)

Beata gioventù, benedetto l’impeto giovanile, carburante senza esaurimento per la fresca band degli Unreal City. Ma si tratta di slancio puro e appassionato o di zelante “realismo più del re”? I ragazzi sono nel mezzo, tra una travolgente dichiarazione d’amore per il prog italiano degli anni d’oro e un’adesione calligrafica

Continua a leggere »

The Rhythm Method (diary): 21 maggio 2013

Ieri sera con una splendida Satisfaction nella recente versione di Paolo Fresu (procuratevi Desertico, suo ultimo lp col Devil Quartet) ho chiuso la stagione 2012/13 di Rock City Nights. Mi mancherà Radio Città. Mi mancherà il passeggio serale che da casa mia taglia in due Benevento e arriva dritto dritto

Continua a leggere »

The Rhythm Method (diary): 14 maggio 2013

Pensavo ai Rolling Stones. Lo so che a quest'ora della notte, in un albergo circondato dal silenzio nel bel mezzo della Valle del Sinni, un buon pater familias dovrebbe dormire, o perlomeno pensare ad altro. Ma il sottoscritto è un malefico pater rockofilus e capta sinapsi celestiali ad ogni latitudine,

Continua a leggere »

Mindwork: ‘Eterea’ (Mindwork)

Per un genere saturo e poco creativo come il progressive metal, oggi più che sull'inventiva tocca concentrarsi sull'interpretazione: le proposte più interessanti arrivano infatti da quei gruppi che provano a rileggere con sincerità quanto detto dai maestri, mettendoci qualcosa di proprio, di originale, di imprevisto. I Mindwork ci provano, in

Continua a leggere »

Finister: ‘Nothing Is Real’ (Finister)

Giovanissimi e promettenti questi Finister. Peccato che il nome rimandi – creando evidentemente confusione – alla band italiana più importante del nostro new progressive: l'impostazione stilistica invece è meno “conservatrice” e più in linea con l'età della band. Il giovane quartetto fiorentino si presenta bene, con un Ep il cui

Continua a leggere »

The Rhythm Method (diary): 1 maggio 2013

Quel troione di piccola Katy. Dopo avervi raccontato del grande sogno rock 'n' roll con i Rolling Stones, non posso non comunicarvi che qualche notte fa ho sognato i Pooh. Mica in concerto: ce li avevo tutti e quattro in macchina, sul sedile posteriore. Vederli nello specchietto retrovisore lasciava sgomenti:

Continua a leggere »