Donato Zoppo

Judy Dyble: ‘Flow And Change’ (Gonzo Multimedia)

Come ci si comporta quando si deve sfornare un nuovo disco dopo un capolavoro? C’è chi si dilegua per qualche anno onde far dimenticare il clamore (per quanto nell’era della rete la memoria globale sia infallibile anche se affollata…), c’è chi – con la naturalezza del genio o gli sforzi

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Flower Flesh: ‘Duck In The Box’ (Black Widow)

A differenza degli anni ’70, durante i quali il pop italiano era diffuso in più cittadelle, da Milano a Napoli passando per Venezia e Roma, l’attuale progressive nostrano ha un doppio livello di movimento: da un lato la rete, ragnatela virtuale in cui ci si promuove, si condivide, si sperimenta,

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Humble Grumble: ‘Guzzle It Up!’ (Altrock)

Mi piace il progressive folleggiante. Mi piace quel piglio scanzonato, irriverente e goliardico dietro il quale si celano profonda competenza musicale, ineccepibile preparazione tecnica, travolgente fantasia compositiva. E’ il ritratto degli Humble Grumble, ensemble belga di spiccata – e per niente nascosta… – ispirazione zappiana che ruota intorno all’eccentrico Gabor

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Luca Pollini: ‘Musica leggera, anni di piombo’ (No Reply)

“I nostri non sono dischi, sono progetti politici”. La celebre affermazione di Demetrio Stratos, manifesto programmatico dell’esperienza Area usato a mo’ di esergo per il nuovo libro di Luca Pollini, è il fil rouge di uno dei decenni più controversi e dibattuti della nostra storia. Agli anni ’70 e alla

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