Jamie N Commons: un’intervista su Jam
Grande voce e giovane età: una mia intervista al bluesman di Bristol, apparsa sul mensile Jam – Viaggio nella musica, numero di febbraio 2012:
Grande voce e giovane età: una mia intervista al bluesman di Bristol, apparsa sul mensile Jam – Viaggio nella musica, numero di febbraio 2012:
La musica rock-progressive europea di Al Aprile e Luca Majer, ristampato da Calypso Edizioni, recensito sul bimestrale Totemblueart, n. 40 di ottobre 2011:
Roberto Vecchioni. Professore e gentiluomo, il nuovo libro di Riccardo Storti (Aereostella), recensito sul mensile L’Idea, n. 163, dicembre 2011:
Terra in bocca. Quando i Giganti sfidarono la mafia (Il Margine), il libro di Brunetto Salvarani e Odoardo Semellini, recensito sul bimestrale Totemblueart, n. 38/39 di giugno/luglio 2011:
Rosso sopra verde è la mia divisa – Canzoni d’autore contro la guerra, il libro di Mario Bonanno, recensito sul mensile L’Idea, n. 162, ottobre 2011:
Michael Thompson Band, Arsenico, Hogarth & Barbieri, Colapesce e tanti altri nella rubrica delle novità rock di RCN. Intervista a Roberto Mattei di Perkele.it per la stoner compilation ‘Desert Sounds’ Vol. 4 Rock City Nights n. 55 presenta: IT’S ONLY ROCK ‘N’ ROLL! Mercoledì 14 marzo 2012 alle ore 21.30 (con
Finalmente un gran bel disco rock italiano. Stones of Revolution, quarta fatica dei Thee Jones Bones, è una dichiarazione di appartenenza a uno stile di vita e di suono ma anche un’ipotesi di rock contemporaneo non mummificato. La formazione bresciana, che di album in album introduce e seleziona nuovi elementi
La Rua Catalana è un ensemble beneventano nato a Napoli: mai come questa volta origini geografiche e luogo di fondazione hanno influito nella maturazione del linguaggio. Se da una parte il giovanissimo sestetto è partito da un suono intimista ed elaborato (con un approccio ambizioso tipico di tante formazioni di
Mi trovo sempre in difficoltà con le formazioni progressive metal. A Costo di sembrare superficiale e non professionale, so già in anticipo che finirò il pezzo parlando di una band impersonale, che poco o nulla aggiunge al modello – interpretato in modo a dir poco ortodosso – dei Dream Theater.
Tanto mitizzato quanto sfruttato in lungo e in largo, “YS” è uno dei punti di riferimento indiscussi del progressive mondiale. Probabilmente è stato l’album con il maggior contributo di rivalutazione postuma ma anche uno dei lavori sui quali autore e discografia hanno campato più di rendita. Che Gianni Leone sia