Radio

Cyril: ‘Gone Through Years’ (Progressive Promotion)

Si è dato molto da fare, il poliedrico tastierista e sassofonista Marek Arnold. Esperienze con Toxic Smile, Seven Steps To Green e Flaming Row, la nascita dei Gabria dal 2008 al 2010, l’entrata nei leggendari Stern Combo Meissen, infine il nuovo progetto Cyril. Con la neonata band il musicista tedesco

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Djam Karet: ‘The Trip’ (HC Productions)

In una puntata del 1978 Fonzie facendo sci nautico con il giubbotto di pelle saltò uno squalo: cominciò in quel momento il lento declino di Happy Days, una decadenza talmente celebre che ancora oggi, quando un prodotto televisivo comincia ad inabissarsi, si usa dire “jumping the shark”. Quando i Djam

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Arabs In Aspic: ‘Pictures Of A Dream’ (Black Widow)

Nella musica degli Arabs In Aspic tutto concorre a suggerire quella che Elémire Zolla chiamava “esperienza metafisica”: in particolare in questo nuovo album, la pluralità di segnali favorisce l’abbandono dopo aver rievocato il clima di un sogno. Il titolo “Pictures of a dream”, la copertina in pieno stile lisergico fitta

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Unreal City: ‘La crudeltà di aprile’ (Mirror Records)

Beata gioventù, benedetto l’impeto giovanile, carburante senza esaurimento per la fresca band degli Unreal City. Ma si tratta di slancio puro e appassionato o di zelante “realismo più del re”? I ragazzi sono nel mezzo, tra una travolgente dichiarazione d’amore per il prog italiano degli anni d’oro e un’adesione calligrafica

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The Rhythm Method (diary): 21 maggio 2013

Ieri sera con una splendida Satisfaction nella recente versione di Paolo Fresu (procuratevi Desertico, suo ultimo lp col Devil Quartet) ho chiuso la stagione 2012/13 di Rock City Nights. Mi mancherà Radio Città. Mi mancherà il passeggio serale che da casa mia taglia in due Benevento e arriva dritto dritto

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Mindwork: ‘Eterea’ (Mindwork)

Per un genere saturo e poco creativo come il progressive metal, oggi più che sull'inventiva tocca concentrarsi sull'interpretazione: le proposte più interessanti arrivano infatti da quei gruppi che provano a rileggere con sincerità quanto detto dai maestri, mettendoci qualcosa di proprio, di originale, di imprevisto. I Mindwork ci provano, in

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Finister: ‘Nothing Is Real’ (Finister)

Giovanissimi e promettenti questi Finister. Peccato che il nome rimandi – creando evidentemente confusione – alla band italiana più importante del nostro new progressive: l'impostazione stilistica invece è meno “conservatrice” e più in linea con l'età della band. Il giovane quartetto fiorentino si presenta bene, con un Ep il cui

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