Ci si affeziona ai propri libri per i motivi più disparati. Perché figli di un periodo furiosamente creativo, perché riusciti particolarmente bene, perché apprezzati dal pubblico o perché trasversali nell’offrire un punto di vista inedito.
A Opera Rock sono legato per varie ragioni. Una di queste riporta a due nomi che raramente – se non mai – vengono menzionati in campo musicale, e pour cause: John Cassavetes e Gilles Deleuze.
Nell’Immagine-Tempo il filosofo descrive la grandezza cinematografica del regista sottolineando l’assenza del plot, dello svolgimento d’azione: la narrazione è nel corpo e nella vita. Il personaggio non deriva dalla storia ma la secerne. La storia come secrezione del personaggio.
Daniele Follero ed io abbiamo raccontato il concept album passando in rassegna i protagonisti, i cui corpi incarnano il racconto, romanzo a 33 giri da Tommy all’American Idiot.
Ne parliamo in diretta alle 21.30 negli spazi social, metallici e virtuali, di Metal.it con il fedelissimo Gabriele Marangoni.