Filippos Gougoumis è un chitarrista greco con un’idea importante: provare ad aggiornare il rock pomposo anni ’70/’80 alla Styx/Rush accentuando l’elemento progressive senza alleggerire durezza e melodia. Per realizzare il suo obiettivo ha costituito il trio Oneira con il tastierista Giampaolo Begnoni e il batterista Erik Spedicato e ha messo l’opera nelle mani di Oliver Philipps e Christian Moos.
I due Everon – coinvolto come special guest il primo, come produttore il secondo – sono uno dei riferimenti per il trio e indubbiamente questo elemento emerge nitido nel debutto “Natural prestige”, arricchito dal canto di Vincent King. La band si muove nella stessa area di Canada e TenMidnight, ovvero rock sostenuto e sontuoso, con deviazioni progressive stemperate all’interno di una forma canzone riff-based dalla quale raramente si esce. “Secret garden” da una parte, il new prog di “Hand made” dall’altra, i poli intorno ai quali si muovono gli Oneira.
“Into the unknown”, vicina ai Rush più lucidi di “Hold your fire”, è tra i momenti più accattivanti del disco per la qualità dell’arrangiamento. Cavalcando tra Kansas, Queen e Ayreon, persino Boston (“Oneira”), senza farsi mancare degli incisivi excursus strumentali (“Ichochromata” ad es.), gli Oneira trovano una loro collocazione nell’ambiente prog italiano ma sono ancora privi di personalità e definizione.
“Natural prestige” ha un buon respiro internazionale ma i momenti di incertezza rappresentano una “zavorra” dalla quale sarebbe opportuno affrancarsi.
http://www.oneira.org
D.Z.