Senzienti come gli animali, spirituali come gli angeli, abbiamo il dono dell’immaginazione – che gli angeli non hanno, per questo frequentano le chiese per ascoltare il Mozart che non hanno, si dice nella Fisica degli Angeli. Immaginazione è creatività, intuizione, spirito plastico e costruttivo. Forse è un modo più sentimentale – ipocrita? – per dire che siamo scimmie col bisogno dell’imitazione.
Ieri sera al Caffè Letterario di Lecce abbiamo costruito una piccola grande serata di parole e musica. Sono stato onorato di aver aperto il nuovo ciclo di eventi del Caffè, la cui programmazione era ferma dall’alba pandemica.
Abbiamo raccontato la Seattle del 1991, i milioni di copie di Nirvana, Pearl Jam e Soundgarden, il Pacific Northwest nascosto di Skin Yard e Tad. Dalle camicie di flanella sudate nelle capitali del legname a quelle da esposizione mondiale di Singles. Grazie mille ai numerosi presenti, ai quali ho scaraventato addosso con goduria i video dei Mudhoney.
Martedì prossimo resteremo nel 1991 ma da un altro punto di osservazione: gli album di chi c’era già da tempo, come U2, Rem e Talk Talk. Nel frattempo ci abbiamo ragionato Giovanni Verini Supplizi ed io: il resoconto è oggi sulle pagine del Quotidiano di Bari.