Il cantautore partenopeo pubblica il quinto album, ancora una volta dedicato ai lati oscuri e alle storie di frontiera della sua città. Un diario di viaggio in musica con otto canzoni rock appassionate ed emozionanti
VALERIO BRUNER
Maddalena
Ulisse Records, 2025
8 tracce | 27.59 min.
«Maddalena è la naturale evoluzione del percorso iniziato nel 2017 con Down the River, e prima ancora con il teatro: quell’urgenza, quasi una smania, di entrare nelle crepe dell’animo umano per vedere quanta luce ci possa passare attraverso, per parafrasare Leonard Cohen. Narrare di chi ce l’ha fatta è facile, ben più arduo è provare a dar voce a chi invece è stato messo al tappeto, a chi ci ha provato, ha lottato e ha fallito. Napoli, come città e comunità, sta cavalcando questa onda di perfezione a tutti i costi, lasciando da parte e nascondendo tutto ciò che non corrisponde a questa visione. Come cantautore, e come cantautore rock soprattutto, sento che le rotture, le ferite, le mancanze e i fallimenti, umani, sociali, istituzionali, sia invece necessario mostrarli, per tornare a guardare la realtà, e i volti che ci circondano, con onestà e sincerità. Senza filtri, né digitali tantomeno reali».
Narrazione rock, quella di un cantastorie contemporaneo, elettrico e poetico, arrabbiato e emozionante. Parliamo di Valerio Bruner, che a due anni dall’apprezzato Vicarìa torna con Maddalena (Ulisse Records), il quinto disco di una vicenda artistica partita ormai dieci anni fa. In questo decennio il cantautore napoletano ha messo in evidenza tutto il suo modo musicale e artistico e si è espresso a tutto tondo tra rock, teatro e scrittura. Al centro della sua opera ancora una volta Napoli: come nel precedente album una Napoli lontana dalla cartolina e dal turismo di massa, quella dei vicoli dove il sole non entra, un carnaio di santi e cemento, di vasci e merce contraffatta, di case fatiscenti e madonne di strada, di motorini sfreccianti e canti dimenticati di sirena. Qui vive Maddalena, come la donna che ha amato Cristo nei Vangeli, come il quartiere del mercato nero alle spalle di Piazza Garibaldi, come le strade che Valerio percorreva con suo papà la domenica mattina per raggiungere il mercato del pesce a Porta Nolana.
Registrato a ottobre 2024 presso il Deck Lab Studio di Rimini con la produzione e gli arrangiamenti di Gianluca Morelli (Landlord), Maddalena è un album resistente, appassionato, speranzoso. Otto rock songs vernacolari ancora intrise della poetica e del piglio alla Bruce Springsteen – grande influenza per Valerio Bruner – ma con un respiro diverso, più maturo, anche grazie alla lavorazione a Rimini: «La Napoli di cui parlo è rock, punk, grunge, ha poco a che fare con un certo tipo di sonorità che guardano al Mediterraneo e alla World Music. Armonie e melodie antiche e meravigliose, ma che non rispecchiano, nella mia visione, i quartieri, i volti, le vite della “Napoli di frontiera” in cui sono nato e cresciuto e che racconto. Con Maddalena sentivo l’esigenza di andare oltre e di guardare oltre. Unire il sangue napoletano all’anima romagnola era una fusione che mi interessava e mi stimolava e dalla quale sapevo poteva nascere qualcosa di unico, nuovo, o quantomeno diverso da quello che ci si aspetta da un album in napoletano».
Valerio Bruner è un cantautore, scrittore e autore teatrale che usa le sue canzoni come strumento per dar voce a tematiche dallo spiccato valore sociale. Inizia il suo percorso artistico come autore teatrale e attore, nel 2017 debutta con il suo EP Down the River, al quale seguono La Belle Dame (2019) e La Belle Dame #2 (2020), l’EP Someday (2021), Vicarìa (2023). Inoltre concerti, libri, spettacoli teatrali, colonne sonore, collaborazioni e interventi nella società civile a favore di cause importanti, tra emarginazione, riscatto sociale e cultura. Il filo rosso che lega la ricca attività di Valerio e che caratterizza anche il rock d’autore di Maddalena è lo spirito rivoluzionario: «Da ragazzo credevo che le canzoni avessero il potere di cambiare le cose, quantomeno di plasmarle verso una diversa direzione. Adesso, a quasi 40 anni, ci credo ancora di più. Ne ho la prova ogni volta che suono davanti al pubblico e sento che quel solco che sto tracciando attraverso le mie canzoni può davvero essere il primo passo di un raccolto generoso, un giorno. Come faccio a saperlo? Perché so che le canzoni creano empatia nel cuore dell’altro».
Canzoni di rabbia e redenzione, di vita quotidiana e speranza. Tutte legate a una musa. Quella di cui scrive il giornalista Carmine Aymone nella prefazione del Diario di viaggio contenuto nel formato speciale del cd Maddalena: «La musa ispiratrice per Valerio Bruner è Napoli, con la sua bellezza anarchica, selvaggia, dissonante, etica ed eretica, seducente, inebriante… unica».
Valerio Bruner:
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