Una nuova recensione al mio librino, a cura di Andrea Parente:
«Anche se la teatralità occupa solo cinque anni nella lunga “timeline” dei Genesis (che dal punto di vista concertistico arriverà al “Turn It On Again Tour” del 2007), è una parte fondamentale per comprendere il valore, la poetica, l’incidenza nel panorama rock di questa eccezionale band. L’allestimento dei grandi rock show del futuro farà inevitabilmente i conti con la lezione impartita dai Genesis». (Ultime righe del libro)
Iniziare dalla fine: una procedura insolita per la recensione di un libro. Invece, in questo caso, tale procedura la trovo decisamente pertinente. “Teatralità”, “poetica”, “lezione”, “rock show”, tutti termini chiave che identificano una delle band progressive più rilevanti del panorama musicale degli anni ’70, uno dei periodi più floridi nella storia della musica rock. Stiamo parlando, ovviamente, dei Genesis.
In più, conoscendo il modo di scrivere di Donato Zoppo, non avevo dubbi sulla ricchezza di questo “piccolo” libro. In sole 108 pagine, c’è un mondo che ti si apre davanti agli occhi: inizia dalla Swinging London degli anni ’60 – la meravigliosa rivoluzione culturale britannica – e si “conclude” con la fine del sodalizio artistico tra Peter Gabriel e i Genesis, avvenuto nel 1975. Difficile parlare di “conclusione”, dato che le riflessioni scaturite da questo libro, si proiettano fino ai giorni nostri. Argomenti quali i “concept album” o il “teatro rock” sono ancora molto attuali, con il periodo in questione che funge da assoluto riferimento – e ispirazione – per la generazione moderna.
Realtà come i Pink Floyd, i Beatles, Frank Zappa, David Bowie, i Soft Machine, i Who, i Doors, e tanti altri, sono la cornice perfetta per contestualizzare al meglio l’evoluzione dei Genesis, caratterizzata dall’«invenzione gabrieliana» (cit.) di raccontare delle storie tra un pezzo e l’altro dei concerti. Un “fare di necessità virtù”, che ha enfatizzato il ruolo del frontman sul palco, con una consapevolezza sempre maggiore dei propri mezzi, sostenuta da una buona dose di ego e di sfrontatezza, caratteristiche non facili da gestire ma decisive per interagire con un pubblico sempre più esigente.
Contestualizzazione che solo una personalità così curiosa e preparata, come quella di Donato Zoppo, poteva affrontare in così poche pagine, rendendo la lettura di questo libro assolutamente scorrevole ed avvincente: non è solo un invito ad “affrontare” i Genesis, ma anche un biglietto di sola andata per l’affascinante mondo della teatralità del rock, in tutte le sue più ardite sfumature. Perché una volta intrapreso questo viaggio, non si tornerà più indietro.
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Autore: Donato Zoppo.
Editore: Mimesis, 2016.
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