Ecco un’altra ottima band dalla Russia, ancora una volta supportata dalla scuderia Mals che, come accadde tra anni ’80 e ’90 con Mellow e Musea, sta dando ampio spazio alle migliori espressioni del linguaggio progressive declinato dai russi. Gli Infront sono già attivi da tempo: nascono nel 2005 con la sigla Invisible Front, pubblicano il primo album “Wordless” nello stesso anno e, dopo una lunga pausa, tornano in azione con “Inescapable”.
Il secondo disco del quartetto guidato dai chitarristi Dmitry Chernishev e Igor Uporov conferma la bontà del debutto e mostra una band a suo agio nel singolare rock di frontiera tanto caro alla AltRock. Tra King Crimson e Univers Zero, tra un sound penetrante ma aperto a una dimensione cameristica, gli Infront valorizzano anche gli ospiti al violoncello e piano per ampliare la tavolozza timbrica. Le piccole sinfonie rock “Infinite approach” e “RUNN3”, il martellante heavy prog di “Less they forget”, il crescendo inesorabile di “Postcard notice” e il gran finale della suite “Jokes aside” sono i momenti migliori di un lavoro aggressivo e tagliente.
Di fronte a formazioni di avant-rock influenzate dai King Crimson l’atteggiamento della critica è sempre accomodante: gli Infront tuttavia meritano grande attenzione. La disponibilità alle variazioni più intriganti, la capacità di dosare le dinamiche e di sottolineare i cambi di temi e tempi rendono “Inescapable” un lavoro piacevole e ben organizzato.
D.z.