Il primo maggio è Quiet Steam: accumulo di suono e cerchi concentrici.
Una cellula sommersa negli oceani, si gonfia con il beat ciclico.
Attingo spesso a Flotsam & Jetsam, voluminosa libreria di remix di Peter Gabriel. Ci trovo jungle a gamba tesa – il lavoro – e pulsazioni remote, dal sovramondo con morbidezza – il riposo.
Il primo maggio è una sosta dal lavoro su di sé che mai ha sosta e neanche oggi. Sì è, si vive, si lavora, si ascolta perché ci si ascolta, in cerca di case che sono treni e nidi. Pessoa e la sua assenza; il garofano rosso di mio nonno; la copertina del Parco Lambro; il sussurro di Sharon Von Etten.
Oggi vanno via le mascherine, resta Peter Gabriel, presenza ricorrente in questo periodo: “Nella nostra cultura, le maschere sono viste come qualcosa dietro cui ci si nasconde, ma in altre culture sono il veicolo con cui si esce allo scoperto, ed è così che sono venuto fuori io”.
Un primo maggio nomade tra stazioni, con Alessandro Paolo Lombardo si ragiona sui luoghi, tra opportunità e ritiri. Sabato 7 maggio nascerà Casa Naima, in vista di questa piccola e medicamentosa apertura, due nostre righe sul Mattino.