Nos Records pubblica il disco d’esordio dell’ex iohosemprevoglia, una ‘mappa umano/sonica’ sincera ed emozionante. Canzone d’autore intrisa di rock per il musicista pugliese che riflette sul rapporto tra massa e individualità

VITTORIO NACCI
Il Bisonte
Nos Records | Believe Italia
10 tracce | 37 min.

 

«Tra la mandria e la solitudine, un circolo con due apici. Sono i grandi bisogni ma anche i grandi tormenti dell’uomo (di oggi, di ieri e ancora di più di domani). Cerchiamo gli altri, li portiamo in noi, con noi nel viaggio, ma sentiamo sempre una enorme attrazione verso alcune solitudini ristoratrici. Come se ci servisse di spegnerci, per ricaricare la nostra socialità. Questo aspetto, inutile dirlo, è stato calcato dall’avvenimento pandemico. Quanto ci ha tolto, ma quanto ha insegnato a chi ha voluto o saputo leggersi?»

Sono riflessioni esistenziali e culturali importanti, quelle che Vittorio Nacci propone nelle dieci canzoni che compongono Il Bisonte, il suo album d’esordio da solista per Nos Records. Il musicista pugliese, dopo tanti anni di esperienza nella band iohosemprevoglia, sceglie la solitudine per cominciare un nuovo percorso artistico: questa dimensione solitaria è il filo conduttore del nuovo disco, anticipato dai due singoli Il bisonte e Stai qua. Come sottolinea l’artista, il pezzo che dà il titolo all’album e che sintetizza umori e orizzonti dell’opera «è una riflessione per immagini sull’importanza delle solitudini utili, portatrici di grandi consapevolezze». L’estetica musicale del Bisonte segue infatti una palette emozionale, cromatica nella copertina, che si concede agli ascoltatori traccia dopo traccia. Una mappa umano/sonica. A questo si aggiungono i suoi grandi amori musicali, indicativi della sua provenienza e dei suoi orizzonti: «Ho ascoltato moltissimo Twain. Progetto sconosciuto nel nostro territorio e che consiglio enormemente. Soprattutto i dischi Rare Feelings e Noon. Ma anche Fleet Foxes e Kurt Vile. Nella mia genetica italica invece prevalgono Flavio Giurato, Lucio Battisti, ma anche gli Alunni del sole».

È una vita all’insegna della musica, quella di Vittorio Nacci. Classe 1985, adolescenza da chitarrista hc-punk, approfondimento dei segreti della forma-canzone al CET con Mogol, ascoltato e amato con Battisti tanto da diventare un prezioso punto di riferimento per lui. Poi l’esperienza fitta e longeva degli iohosemprevoglia dal 2003, con vari EP, due album, un’intensa attività live anche straniera (il Mambo Stage dello Sziget a Budapest) e il secondo posto nella sezione Nuove Proposte a Sanremo nel 2012. Ha scritto il libro di racconti La mandria umana e ha prodotto progetti della scena pugliese. Con Francesco Bianconi, Cesare Basile, Mauro Ermanno Giovanardi e altri ha partecipato a Stagioni, disco tributo ai Massimo Volume della NOS. Con l’etichetta leccese pubblica Il Bisonte. La coproduzione è di Orbita Dischi nella persona di Francesco Capoti. Distribuzione di Believe Italia.

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